Torna l’investigatrice negromante e tornano i suoi tanti amanti soprannaturali
“Cerulean Sins”, undicesimo libro della saga di Anita Blake, è stato l’atteso appuntamento di Novembre per le fan di Laurell K. Hamilton.
La Risvegliante Anita Blake non ha tempo per rilassarsi neppure quando l’amato licantropo Richard le dice addio. Dopo aver lottato a lungo per una vita “normale”, se il termine può accostarsi a chi per lavoro risveglia cadaveri, Anita è ormai parte integrante del mondo soprannaturale di Saint Louis.
Se poi essere l’amante del master vampiro della città, Jean Cloude, e una potente negromante non le crea già abbastanza guai, l’arrivo in città di Musette, inviata dall’Europa come delegata del Consiglio dei vampiri, di certo non migliora la situazione.
Fra giochi di potere, efferati omicidi e nuovi amanti vampiri e mannari, la Risvegliante torna a vestire i vecchi panni della detective per scoprire se sia davvero Musette il pericolo maggiore per i suoi cari e per la città o se qualcuno di più antico e potente, come la Madre delle creature della notte, abbia deciso davvero di destarsi e incontrare la fin troppo famosa Anita Blake.
Dalla Anita “vergine fino al matrimonio” alla negromante “sangue, sesso e carne” per definire in poche parole l’evoluzione di un personaggio amato e odiato dalle sue stesse fan e ancora seguito con ansia e impazienza ad ogni pubblicazione.
Una passione che non mostra cedimenti neppure dopo l’ondata di urban fantasy degli ultimi due anni, in cui prima nuotavano pochi pesci e ora è nato un genere ben preciso e quasi distinto dall’horror e dal thriller pur vestendosene spesso.
Se volessimo capire quale equilibrio tiene la Hamilton nelle grazie delle sue fan, basterebbe mettere su una bilancia pro e contro dei suoi libri :
Pro: i personaggi indimenticabili
una saga affascinante
la saga infinita (per alcuni può essere un pro)
una buona dose di romance
una vena horror non edulcolorata
una buona dose di eros, soprattutto negli ultimi libri
Contro: la qualità altalenante dei capitoli della saga;
la saga infinita, quasi 18 romanzi;
le trame spesso frettolosamente chiuse;
la troppa carne al fuoco;
i romanzi di mezzo e non, non utili al filo conduttore della saga;
il lato erotico ormai un po’ eccessivo;
Pro passionali e contro di fatto, eppure“Cerulean Sin” non sembra aver deluso le attese, soprattutto perché sfodera dopo tempo un buon mix della vecchia e nuova Anita, sia l’investigatrice alle prese con efferati delitti in città, sia la negromante ormai intrappolata nelle regole e avvenimenti del mondo soprannaturale.
L’azione accompagna una buona dose di introspezione dei personaggi, anche se questo alle volte incide sulla continuità narrativa del romanzo. La Hamilton incrocia due trame e arriva a due differenti finali mentre, come sua abitudine, getta altra “carne e sangue” al fuoco.
Da quando la saga di Anita Blake non è più la lettura egemone del genere, probabilmente la Hamilton è diventata un’autrice di mestiere, infatti il suo successo ancora di rilievo vive della fascinazione con cui i suoi primi libri hanno saputo catturare il lettore.
E’ l’affetto per i personaggi che permette a molte lettrici di glissare su alcune cadute di stile, che spesso mettono in discussione sia le sue doti di scrittrice sia il suo buon gusto e senso dell’equilibrio, ma d’altra parte noi lettori abbiamo tutti delle debolezze.
La saga di Anita Blake, conta diciassette romanzi pubblicati in USA e il diciottesimo, “Hit List” atteso per l’estate 2011,
Laurell K. Hamilton è pubblicata in Italia da NORD, e in versione economica da TEA.
Titolo: Cerulean Sin
Autore: Laurell K. Hamilton
Editore: NORD
Anno: 2010
Pag: 509
Costo: 19,60 euro
di Giada Perfetti