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Ecco le ultime sul CBD in Italia e in Europa: cosa dice la normativa?

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Ecco le ultime sul CBD in Italia e in Europa: cosa dice la normativa?

Fin dai tempi più remoti, la canapa è stata coltivata per le sue numerose proprietà, che la rendono utilissima in numerosi campi. Purtroppo, le inflorescenze e le foglie contengono una sostanza psicotropa, il THC, che ne ha determinato il bando dall’uso agricolo e industriale.

Eppure, tutti i velieri avevano cordame di canapa, resistente e molto duttile, vestiti di canapa sono stati un serio concorrente ai vestiti di lino e così via. Negli ultimi anni la mentalità che ha portato alla guerra contro questa pianta è mutata di nuovo, anche perché, nel frattempo, raffinandosi le tecniche agricole e mutando la sensibilità verso il problema delle droghe, si sono scoperte e coltivate varietà, come la cannabis sativa, che conserva tutte le proprietà della canapa, senza avere effetti psicotropi.

I semi, le inflorescenze e le foglie di questo tipo di canapa, chiamata anche cannabis “light” sono ricche di CBD, sostanza che non è una droga e non è considerata tale dalla legge. Per conoscere meglio tutti questi aspetti, sia legati alla salute sia legali, puoi consultare questo link.

Il CBD cos’è?

Come abbiamo scritto, il CBD, o cannabidiolo, è una molecola che viene estratta dalla varietà di canapa detta “cannabis sativa”. Mentre i prodotti che hanno un determinato contenuto di THC sono vietati quasi ovunque in Europa, perché contengono la sostanza psicotropa che può alterare la percezione dei nostri sensi ed è considerata droga, al contrario i prodotti a base di CBD possono essere assunti senza problemi. Anche il CBD ha un effetto rilassante, antinfiammatorio e benefico sull’organismo, riducendo lo stress e il dolore e fungendo da calmante.

Nel 1961, l’ONU stilò una lista di molecole presenti in natura o create sinteticamente, che sono considerate dal valore medico e terapeutico ridotto rispetto ai danni potenziali che possono fare. Si tratta di una lista di molecole e sostanze considerate vere e proprie droghe e dunque illegali nella maggior parte dei paesi. Questo orientamento, tuttavia, nel corso del tempo è cambiato. Tanto che nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, (in sigla italiana OMS o WHO in inglese), a partire dal 2019, ha chiesto alle Nazioni Unite la cancellazione del CBD dalla famosa lista del 1961.

Quando pensiamo alle droghe pensiamo allo sballo e al divertimento estremamente pericoloso. In realtà le droghe, nella storia umana, hanno sempre avuto una funzione medica oppure religiosa: le prendevano gli sciamani per poter avere le visioni, o le utilizzavano i medici per avere determinati effetti sui pazienti. Tanto è vero che lo speziale si chiamava anche droghiere ed era più simile a un farmacista che a un cuoco o a uno spacciatore. In tempi moderni, il termine droghe definisce sostanze naturali o di sintesi che siano in grado di alterare la percezione della realtà, creando stati allucinogeni. La cannabis light, con le sue alte concentrazioni di cannabidiolo, ma bassissime (non oltre lo 0,2%) o nulle concentrazioni di THC, si è rivelato molto utile anche in medicina.

La legge Italiana sul CBD
In Italia si è dovuto aspettare il 2016 per un intervento legislativo. Ci riferiamo alla legge numero 242 che, pur con talune ambiguità, definisce la composizione chimica della pianta di cannabis permessa e gli ambiti di utilizzo consentiti dei prodotti a base di canapa light. Ricordiamo dunque che in Italia prodotti a base di sativa possono essere utilizzati nella cosmesi, nell’alimentazione, nella bioedilizia e bioingegneria, nel florovivaismo, nella didattica, nella produzione di carburanti. La legge italiana permette di arrivare fino allo 0,6% di THC, ma non si fa cenno al CBD. Di conseguenza, alla luce anche della legislazione europea, i prodotti a base di CBD possono essere tranquillamente acquistati e consumati nel nostro paese.

CBD e legislazione europea

L’Unione Europea ha deciso la massima tolleranza nei confronti dei prodotti e derivati dalla cannabis light. In realtà, un vero passo da gigante lo ha fatto la Corte di Giustizia con una storica sentenza. Ma procediamo con ordine. In tutta l’UE, i prodotti a base di CBD sono legali, ma alcuni paesi, come la Francia, ponevano dei limiti: ad esempio alla commercializzazione di prodotti che derivassero dall’intera pianta, permettendo la vendita solo dei derivati di semi e fibre. La Corte di Giustizia Europea ha ribadito, in una sentenza, che nessun paese dell’Unione potesse vietare la commercializzazione di prodotti con non più dello 0,2% di THC, indifferentemente prodotti con semi, inflorescenze o con tutta la pianta. E così ha assolto due venditori della Repubblica Ceca che avevano venduto in Francia liquido per sigarette a base di canapa, legale in Repubblica Ceca ma non secondo la più restrittiva legge francese. È sempre meglio, comunque, comprare prodotti a norma di legge, affidandosi a rivenditori affidabili come il sito di Justbob, che garantisce la qualità dei prodotti e si affida a coltivatori seri.