Le nostre nonne la raccoglievano nel momento della fioritura per farne mazzetti fitti, strettamente legati assieme sempre con un filo di lavanda, per metterli tra la biancheria, profumandola gradevolmente. Propizia la purificazione, la felicità, l’amore, la pace, la protezione.
Si utilizza anche come incenso.
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Protegge anch’esso dalle negatività. Si brucia come incenso, si mette nei talismani. Si può fare un infuso di rosmarino per purificare il corpo, ed ovviamente dà sapore gradevole in cucina.
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Conosciuto fin dall’antichità, Plinio lo cita come guaritore di molti mali. È una pianta che protegge dalle creature malefiche (il nome sanscrito dell’aglio significa infatti “uccisore di mostri“). Indispensabile nella cucina mediterranea per il suo gusto.
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Ad essa è legata un’antica leggenda: si racconta che mentre la Sacra Famiglia era in fuga, Maria chiese ad una rosa di proteggere Gesù, ma la rosa non volle per paura che i soldati potessero sciupare i suoi fiori e così la Madonna la condannò ad avere fiori belli, ma poco duraturi e uno stelo spinoso. La vite rispose negativamente e così la Madonna decise che i suoi tralci sarebbero stati tagliati ogni anno e i frutti presi dai vendemmiatori. Il cardo rifiutò a sua volta ed ebbe anch’esso le spine. Accettò la salvia che con il suo profumo riuscì anche ad addormentare Gesù. Maria la benedisse rendendola utile per guarire e cucinare. Per questa ragione la salvia raccolta nella notte di San Giovanni divenne una vera panacea da cui dipendeva la salute della famiglia.
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Ha molte proprietà benefiche, curative, protettive e magiche.
Spruzzare acqua salata con rametti di menta fresca libera un luogo dal male.
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Detta anche “erba allegra”, perché è un talismano efficace contro il maligno; già conosciuta da Aristotele come rimedio contro gli spiriti e gli incantesimi.
Le Erbe di San Giovanni facilmente reperibili sono terminate, ma ne esistono di più nascoste e difficili da trovare, per questo argomento è necessario leggere:
di Svevo Ruggeri