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IFF: The Callback Queen

Irish Film FestaAll’Irish Film Festa, il nuovo film di Graham Cantwell

Dobbiamo fidarci delle parole del regista Graham Cantwell  e credere che il suo nuovo film, The Callback Queen, nasca con l’intento di regalare al pubblico una storia divertente. Così, nella seconda giornata dell’Irish Film Festa, siamo preparati a una commedia: il regista segue le avventure di Kate Loughlin (interpretata da Amy-Joyce Hastings) una giovane attrice irlandese che ha tentato più volte di entrare nel circuito artistico di Londra, senza grandi risultati. Per questo il suo agente l’ha soprannominata “la regina delle richiamate”: riesce a superare le prime selezioni ma non viene mai richiamata per avere il ruolo.

Nonostante i provini falliti e un fidanzato, Peter, che non crede molto nel suo talento, Kate continua ad inseguire il suo sogno e riesce a partecipare a un casting per un importante colossal di stampo tolkeniano: Prince of Chaos. Dietro il progetto c’è il (fittizio) premio Oscar Vincent Catalano, (Mark Kileen), che capisce quasi subito che la ragazza “ha la stoffa”. Vincent è anche supervisore di un gruppo di giovani cineasti che sta lavorando a un film sperimentale per la laurea. Il caso vuole che uno di questi giovani sia Daithí (Seán T. Ó Meallaigh), un amico di Kate che riesce a coinvolgerla nel suo progetto.

La strada della protagonista verso il successo sarà lunga e disseminata di ostacoli ma, lungo il percorso, Vince diventerà per Kate qualcosa di più di un semplice mentore.

Prima della proiezione Cantwell dice: «Per fare questo film ci abbiamo messo tre anni. Il budget era risicato ma avevamo tempo e passione e ci abbiamo messo entrambi.»  Apprezzabile, per un mondo che sta accusando la crisi come pochi altri ma il cinema ci insegna che non sempre è il budget a fare la differenza e, di certo, non è questo il caso. Cantwell fa un uso smodato di cliché: dagli stereotipi sulle nazionalità (il gruppo cineasti è costituito da un irlandese, una inglese, un russo e un italiano, neanche fosse una vecchia barzelletta…), ai cambi d’abito, per un appuntamento, della protagonista (sui quali viene interpellato un orsetto di peluche).

Di risate ce ne sono ma poche, a causa di una sceneggiatura banale. Ma a lasciare perplessi sono soprattutto il montaggio audio e video: il primo spicca per “invadenza” (soprattutto nei momenti musicali), il secondo per i tagli netti tra una scena e l’altra che rendono i passaggi d’atmosfera piuttosto traumatici. La fotografia, che ricorda certe commedie erotiche degli anni ’70 (e, in certe scene, anche alcune soap opera tedesche confezionate per il piccolo schermo) non aiuta.

La buona notizia è che sia Graham Cantwell che Amy-Joyce Hastings sono in concorso all’Irish Film Festa con un ottimo corto dalle atmosfere dark,  intitolato Nocturne Passage, che vede la Hastings dietro la macchina da presa. Ma ci dispiace per The Callback Queen: poteva contare su un buon cast di giovani che, con una sceneggiatura e una produzione diversi, avrebbero potuto dare di più.

E se a Cantwell si possono riconoscere alcune invenzioni comiche riuscite (dalla scoperta del tradimento gay di Peter a quella del teatrale provino a casa di Vince), quello che riesce difficile capire è come un regista con esperienza quasi ventennale, abbia potuto approcciare del buon materiale per una commedia con tanta ingenuità.

di Lucia Gerbino

 

The Callback Queen – Trailer