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Il mondo? È paese!

NepotismoIn Italia siamo talmente “abituati” al nepotismo che quando sentiamo di episodi simili in altri paesi, quasi ci sembra impossibile. La controversa moda nacque nel medioevo, quando papi troppo irrequieti per mantenere fede al loro voto di castità ebbero una trovata geniale: allevare i loro figli illegittimi come nipoti legittimi.

Bisognerà aspettare il 1692 e la bolla “Romanum decet Pontificem” redatta da Innocenzo XII per frenare un po’ l’andazzo istauratosi in precedenza. Sottoscritto da tutti i cardinali, il documento sanciva il divieto ai pontefici di conferire terreni, rendite, cariche e di elargire più di 12.000 scudi annui ai membri del proprio parentado. Purtroppo la perla di civiltà di questo papa (se vogliamo fare i pignoli, non aiutò un cugino negandogli la porpora che prese dal suo successore sul trono pontificio), non fu un gran successo. La politica, le redazioni giornalistiche, i piani alti delle grandi aziende brulicano degli stessi cognomi, di amanti, nonché di amici e parenti, altro che Beautiful! Detto questo, la notizia che annaffia le carte quotidiane da qualche giorno, è quella di un Jean Sarkozy lievemente raccomandato dal papà, celebre marito di Carla Bruni. A soli 23 anni, non pago del ruolo di consigliere nel comune di Neuilly, è ora candidato alla postazione di guida del quartiere finanziario della Défense. Un gruppetto di giovani socialisti ha manifestato sotto l’Eliseo con dei cartelli espliciti: “Sarkozy adottami!”. La campagna continua sul loro sito ufficiale, dove spiegano di ricevere in dono dal nuovo tutore un lavoro a tempo pieno e decentemente remunerato. Si può anche scaricare un modulo di adozione:  http://www.jeunes-socialistes.fr/wp-content/uploads/2009/10/faites-vous-adopter-par-nicolas-sarkozy.pdf.
Una provocazione simpatica che non cancella un male mondiale. I nomi di famiglia ridondanti affliggono il Giappone dove i seggi parlamentari vanno in eredità ai propri figli, negli Usa con dinastie come i Bush e i Kennedy oppure in India con i Gandhi, in Libia con Gheddafi, insomma nel bene o nel male il potere è restio a lasciare le cerchie familiari. Mentre il “Nouvel Observateur” ci regala una compilation dei siti internet in “onore” del giovane delfino d’oltralpe:  http://tempsreel.nouvelobs.com/actualites/vu_sur_le_web/20091014.OBS4603/internet_se_moque_de_jean_sarkozy.html , nel Regno Unito rimbomba ancora una volta la popolare espressione “And Bob’s your uncle!” (…E Bob è tuo zio!). D’altronde si sa, il concetto di meritocrazia è facile da capire quando non si è nessuno, tanto quanto è difficile quando si è al potere. Provate un po’ a spiegarlo al politico maldiviano Mamoon Abdul Gayoom che ha governato per decenni con una squadra di collaboratori più vicina alle gerarchie di “Seventh Heaven” che a quella di un normale governo….

di Giada Martinucci