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Blue Hole

BlueHoleViaggio nel paradiso del mar Rosso

A pochi chilometri da Dahab, sulla costa del mar Rosso, si nasconde un vero e proprio paradiso naturale, una meta sognata da tutti i subacquei del mondo: il Blue Hole.

Questo spettacolare punto di immersione, unico al mondo, è costituito da una depressione sottomarina di circa 100 metri di profondità e 50 di ampiezza causata da un crollo; La zona è ricca di corallo e fauna tipica della barriera corallina.
Dall’alto  il Blue Hole appare come una grande voragine perfettamente circolare, quasi irreale per il blu profondo delle sue acque .
Il diametro della barriera corallina che si estende intorno al Blue Hole per circa 1.000 metri rappresenta un habitat ideale per i coralli e i microrganismi che in questa favorevole condizione riescono a riprodursi con facilità, protetti anche dalla temperatura dell’acqua le cui variazioni sono pressoché trascurabili.
Dal punto di vista geomorfologico questo sito è di fatto una dolina di calcare perfettamente circolare le cui pareti sono ricche di stalattiti e formazioni rocciose dalle forme più bizzarre che si moltiplicano all’aumentare della profondità.
Le formazioni rocciose già a -30 metri celano una serie di grotte ricche di prove della vita marina: spugne, vermi, gorgonie e alghe rendono il paesaggio marino quasi irreale per la sua perfezione;
in questa zona non è raro avvistare anche tartarughe e squali, anche se non si tratta certamente di un evento frequente.
Ma la bellezza del Blue Hole può ingannare anche i subacquei più esperti, con conseguenze spesso tragiche.
Noto anche come “Diver’s Cemetery” (Cimitero dei sub), questo luogo magico induce spesso gli sportivi ad oltrepassare i limiti dell’immersione subacquea, superando i -40 metri di profondità.
Questa leggerezza è spesso legata al tentativo di individuare il tunnel attraverso la barriera corallina (noto come l”Arco”) che collega il Blue Hole col mare aperto, a circa 60 metri di profondità.
Le conseguenze sono spesso fatali a causa dell’insorgere della narcosi d’azoto che impedisce al subacqueo di agire in modo consapevole, portandolo spesso ancora di più verso l’abisso.

di Valentina Pascali