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Sanremo 2015: vince Il Volo, secondo Nek, terza Malika Ayane

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Sanremo 2015 - 65° Festival della canzone italiana

Sanremo 2015 – 65° Festival della canzone italiana

Carlo Conti potrebbe condurre anche nel 2016. Un Festival dell’eleganza dei vestiti, della semplicità della tradizione la cui formula ritorna vincente

Archiviata la 65esima edizione del Festival di Sanremo 2015 si fa un bilancio, mentre già si pensa all’edizione del prossimo anno. Un successo di ascolti record per Carlo Conti, che già si ritiene potrebbe esserne alla conduzione anche nel 2016 (ma lui ha detto di volerci pensare un pochino). Sicuramente per lui un trionfo per un Festival riuscito: il più visto degli ultimi dieci anni, col 54% di share e circa 11,8 milioni di telespettatori per la finale. Un Sanremo dell’eleganza dei vestiti particolarmente raffinati, in primis quelli del conduttore firmati Salvatore Ferragamo, poi quelli delle co-conduttrici, ma anche dei cantanti e degli ospiti. Il che non guasta, anzi spesso l’abbigliamento vistoso e sfarzoso di chi è salito sul palco dell’Ariston ha distratto il pubblico, l’opinione pubblica e la stessa stampa nella critica e dalla musica. E poi un Festival della semplicità, in cui la formula vincente è stata il ritorno a quella tradizionale, in cui la gara si è svolta come di consueto, puntando sull’accogliere molti ospiti di calibro, anche e soprattutto internazionali, oltre che nazionali (come Gianna Nannini; o Enrico Ruggeri, che ha presentato la sua ultima canzone composta per omaggiare Gaber, Iannacci, Faletti che immagina incontrarsi nell’aldilà). A tale riguardo, dopo l’arrivo di Charlize Theron, che tra l’altro ha citato tra le canzoni sanremesi che più ama quella di Eros Ramazzotti “Un’altra te” (ottenendo così il consenso del pubblico italiano), dopo cinque anni è tornato sul palco dell’Ariston anche Will Smith. L’attore, impegnato sul set del film “Focus, nulla è come sembra” (in uscita dal 5 marzo prossimo), che ha presentato con l’attrice protagonista con lui nel film Margot Robbie (che abbiamo visto anche in “The Wolf of Wall Street”), simpaticamente, con ironia, allegria, audacia e vivacità, ha raccontato dell’esperienza con il regista nostrano Gabriele Muccino (ne “La ricerca della felicità” del 2006); si è poi cimentato con Conti in un’esibizione rap e in una scena di un suo film, doppiato da Pino Insegno (presente). Cantando persino “Volare”. Sicuramente uno dei più bei momenti di questo Festival.

Quindi una competizione svoltasi come era precedentemente nella norma fino a qualche anno fa, ma adattandosi ai tempi moderni in cui regnano le cover (per la serata speciale della semifinale) e incrementando i generi più nuovi in auge. Come ad esempio la lirica. Un Festival dunque che vuole intercettare il cambiamento e ci riesce. Un Sanremo in cui ha vinto il giovane trio lirico-melodico de Il Volo, proveniente da “Ti lascio una canzone” di Antonella Clerici. Quasi a dire che occorra ripartire dai giovani, una consapevolezza che deve essere anche della politica, dopo che in molte circostanze dai comici presenti sono state prese di mira figure istituzionali. A partire dal monologo avvincente di Giorgio Panariello (Carlo Conti ha voluto per la serata conclusiva il suo amico di sempre, così come è intervenuto anche Leonardo Pieraccioni, in un videomessaggio di buon augurio per Marco Masini, altro “compagno” di avventure e disavventure di Conti). Il comico toscano ha ricevuto il Premio Città di Sanremo, dopo aver regalato al pubblico un monologo intelligente, brillante, impegnato, vivace e mai banale, informato, aggiornato ed interessato a tutti i maggiori fatti accaduti in Italia, che hanno animato le principali pagine di giornali e la vita politica, economica, italiana e persino internazionale, sfiorando persino la sfera della cronaca interna nostrana. Ed a proposito di giovani, non si può non sottolineare la presenza dei sei ragazzi protagonisti di “Braccialetti Rossi”, che hanno presentato al pubblico l’inizio della seconda stagione, serie in onda su Rai Uno a partire da domenica 15. Parlando sempre di giovani, inoltre, non si può dimenticare di citare il premio Bardotti, assegnato tra le Nuove Proposte per il miglior testo, andato a “Oltre il giardino” di Caligola: “sono contento anche perché si è instaurato un bell’ambiente di serenità ed amicizia tra le Nuove Proposte”, è stato il suo commento.

Passando ad elencare i premi assegnati, a fare incetta è il secondo classificato: Nek. Il cantante era apparso subito molto teso durante la serata, poi Conti per sbaglio lo dà nono classificato, mentre era Nina Zilli a ricoprire quella posizione; ma il conduttore si tira fuori dall’impaccio con la semplicità della sincerità che dicevamo aver sempre attuato per tutta la conduzione del Festival: un errore simile era capitato anche durante la gare delle Nuove Proposte, ma la naturalezza del conduttore ha fatto sì che questi sbagli gli siano stati perdonati. Dunque, mentre Will Smith cantava “Volare oh oh / cantare oh oh ohoh/ nel blu degli occhi tuoi blu/ felice di stare quaggiù”, si scoprirà che saranno quelli di Nek per pura coincidenza. Egli ottiene il Premio della Stampa e il Premio per il miglior arrangiamento musicale con la canzone “Fatti avanti amore”: con cui canta l’amore in maniera tanto delicata quanto appassionata, in cui alterna rock duro alla delicatezza sincera delle parole. Il Premio della critica Mia Martini, invece, andrà alla terza classificata Malika Ayane per “Adesso e qui (nostalgico presente)”: una voce troppo originale per passare inosservata al Festival. Un Festival conclusosi nel romanticismo delle lacrime di commozione delle co-presentatrici. Del fatto che la finale si sia tenuta nel giorno di San Valentino: ospiti della sezione “tutti cantano Sanremo” è stata una coppia sposata da 65 anni 8tra due mesi 66), e residente persino (ironia del caso) in via Sanremo. “Quando c’è l’amore c’è tutto” hanno affermato simpaticamente. E in apertura è stato un estratto dal musical “Romeo&Giulietta” a far entrare nel vivo della passionalità sentimentale legata alla giornata particolare. Ma una nota finale vogliamo dedicarla alla signorilità di Raf: escluso, ha gareggiato nonostante avesse la bronco-plomonite, senza che abbia diffuso troppo la notizia, quasi a non voler sfruttare la circostanza per autopromuoversi.

di Barbara Conti