Agosto 1805, Jane Austen è a Canterbury in visita presso il benestante fratello Edward. Un momento per lei di gioia, agiatezza e sollievo rispetto alla modesta vita a Bath, che la vede partecipe anche del Torneo Ippico del luogo, un evento mondano importante per i benestanti possidenti e aristocratici.
Così inizia il quarto episodio di questa serie denominata “Le indagini di Jane Austen”, romanzi a cavallo tra giallo e ricostruzione storica, in cui una Jane Austen trasformata in novella investigatrice fa decisamente la parte dell’ “educato” leone.
Stephanie Barron, scrittrice americana al decimo volume della saga in patria, prende spunto dai fatti realmente narrati nei diari dell’autrice inglese e intesse attorno a questi la trama investigativa.
La storia è narrata in prima persona dalla stessa Jane, nella forma ibrida fra diario e lettera indicata dalla sola data ad inizio di ogni capitolo. La trama è sostenuta in gran parte dalla presenza di spirito del personaggio, oltre che dall’attenta ricostruzione dell’epoca Regency che l’autrice non manca di ricreare in descrizioni, usi e costumi. Ma è molto importante anche la ricerca del momento storico in cui è collocata, ovvero nel periodo in cui lo sbarco di Napoleone sulle coste del Kent, luogo in cui è ambientato il romanzo, sembrava prossimo.
Quel che risulta più interessante nel romanzo, un godibile giallo vagamente venato di thriller, è la scelta della protagonista. Questa versione innovativa ma non trasfigurata della scrittrice inglese è ciò che sicuramente attrae il lettore. Se da una parte la Barron osa spingerci ad immaginare una donna dell’epoca della Austen indaffarata nell’indagare su un caso d’omicidio, non deve impegnarsi invece nel presentarcela come una donna dotata d’acume, di scaltrezza mentale e prontezza di linguaggio. Doti di cui ogni sua eroina era dotata e che quindi nessun lettore potrebbe mai pensare mancassero a lei stessa.
Una spinta verso la fama, la Barron l’ha poi di certo ricevuta dall’onda del revival su Jane Austen, iniziata qualche anno fa prima con il film tratto dal suo più celebre romanzo “Orgoglio e pregiudizio” e poi con un film autobiografia proprio sull’autrice.
Stephanie Barron nata a Binghamthon, New York, nel 1963, è laureata in Storia dell’Europa a Princeton, ha un dottorato in storia ottenuto a Stanford ed ha lavorato per quattro anni come Intelligence Analyst della Cia, che ha lasciato un anno dopo aver pubblicato il suo primo libro. In Italia è pubblicata da Tea che presenta il quarto volume “Jane e lo spirito del male” ( titolo originale “Jane and the Genius of the Place”, 1999) e porterà avanti l’edizione nei suoi formati economici e curati, nella speranza, per i lettori appassionati ad essa, di arrivare presto in parallelo con l’edizione americana.
La serie ‘Le indagini di Jane Austen’:
Jane e la disgrazia di Lady Scargrave
Jane e il mistero del Reverendo
Jane e il segreto del Medaglione
Jane e lo spirito del Male
Il sito web di Stephanie Barron: www.stephaniebarron.com
Titolo: Jane e lo spirito del male. Le indagini di Jane Austen
Autore: Stephanie Barron
Editore: TEA
Anno: 2010
Pag: 322
Prezzo di copertina: € 12,00
di Giada Perfetti