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Le interviste di Eclipse: l’irriverenza dei Kutso

Kutso

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Sanremo, il doppio Concertone del I Maggio, il II cd. Prossimo obiettivo gli stadi. Sempre sopra le righe per stare in pace con se stessi, vogliono dare voce agli scontenti. Ci hanno parlato di quest’ultimo anno di carriera: “Vorticosamente inebriante e inaspettatamente esplosivo”

Matteo Gabbianelli, Donatello Giorgi, Luca Amendola e Simone Bravi,  meglio noti come i Kutso. Sono, infatti, rispettivamente voce, voce e chitarra, voce e basso e batterista del gruppo arrivato finalista a Sanremo di quest’anno con il brano “Elisa”. Eclettici, provocatori, irriverenti non hanno paura di osare e di manifestare ogni loro sentimento e senso di insofferenza protestando in nome di quella libertà artistica che li caratterizza. Facendosi portavoce degli “scontenti” del nostro Paese, per loro stessa ammissione, senza timore di andare controcorrente, anche a costo di essere meno commerciali. Ma non meno Rock. Nelle loro tappe del tour, infatti, non mancano le partecipazioni a concerti quali il Rock for Life (a Ponticelli il 17 luglio); il Fara Rock il giorno dopo in provincia di Bergamo; il Rock Birra Festival di Acquapendente il 16 agosto. Ma anche altri eventi quali il VI Festival Peppino Impastato il 6 agosto, Tolfarte il 7, il mega-evento della Notte Bianca coi Marlene Kuntz il 24 luglio. Per chiudere il tour con la Festa della Birra di Trescore (BG) il 29 agosto. Ed a proposito della tournée arriva la triste notizia che “purtroppo la nostra unica data a Roma del 2 luglio è stata annullata per motivi da noi indipendenti”, postata sul loro sito ufficiale. Ma intanto è possibile gustarsi l’intervista che gentilmente ci hanno rilasciato tra i loro numerosi vari impegni. Sono stati in grado, infatti, subito dopo l’esperienza di Sanremo, di suonare in contemporanea lo stesso giorno ai Concertoni di Roma e Bologna il Primo Maggio scorso. Ne risulta la spontanea schiettezza brutale di chi non ha peli sulla lingua, né remore e parla senza censure con la stessa loquacità ed immediatezza in grado di sorprendere e lasciare stupefatti.

Sono una sorta dei “figli dei fiori” moderni. Infatti non viene meno il loro impegno politico, anche un po’ sovversivo, di cambiare il mondo che li circonda, di lottare per migliorarlo e manifestare contro ciò che non va. La loro volontà è di mettere in atto una vera e propria rivoluzione, soprattutto musicale, con ed attraverso la musica, per dare voce agli “invisibili”. Ma in questi pochi anni di carriera già hanno collezionato esperienze memorabili: esibendosi nel 2014 a Miami (USA) per l’Hitweek Festival e al Postepay Rock in Roma, oltre che cantando insieme ai Negramaro all’Hard Rock Live Roma. Un percorso sempre in crescita dal loro album d’esordio del 2013 “Decadendo (su un materasso sporco)”, che li ha portati fino all’uscita del loro secondo album “Musica per persone sensibili”.

  • Ed una di queste esperienze sensazionali è stata proprio Sanremo 2015: un commento?

Utile.

  • Il 2° posto, un punto di arrivo o in parte una delusione?

Un punto di partenza che ci sta permettendo di avere un tour pieno di date in tutta Italia.

  • Come nasce la canzone Elisa?

Il brano è stato scritto suonando una chitarraccia acustica trovata davanti a un secchione dell’immondizia e canticchiando in finto inglese. Il testo è un gioco provocatorio che prende in giro l’aulicismo delle canzoni d’amore italiane, stucchevoli ed ipocrite. La melodia dello “special” di “Elisa” è stata scritta da Alex Britti con cui abbiamo collaborato alla produzione del disco “Musica Per Persone Sensibili”.

  • L’esperienza del I maggio?

Impegnativa, poiché abbiamo suonato in due Primo Maggio lo stesso giorno: Roma e Bologna. È stato un doppio bagno di folla, di cui non siamo riusciti a godere fino in fondo proprio perché impegnati in questa impresa di “sdoppiamento geografico”.

  • Pensate di proporre duetti per il vostro futuro?

La nostra musica è un caleidoscopio di stili mischiati a “casaccio”. I duetti e le collaborazioni sono un ottimo modo per scambiare visioni diverse tra musicisti.

  • Parlateci del vostro tour italiano: impressioni?

Stiamo spingendo sull’acceleratore, c’è sempre più gente ai concerti e il nostro spettacolo è ogni giorno messo maggiormente a fuoco.

  • Un commento su quest’ultimo anno di carriera.

Vorticosamente inebriante e inaspettatamente esplosivo.

  • Siete stati al Muso Festival ad Oriolo Romano (VT); poi a Sanremo, poi al concertone del I maggio. Che differenza c’è nel passare da un ambiente ad un altro? Come vi preparate per ognuno di questi tipi diversi di esibizioni?

Non c’è alcuna differenza, il nostro intento è sempre quello di lasciare le persone a bocca aperta, decontestualizzando i linguaggi e affidandoci a continui colpi di scena. Che ci siano due persone sotto il palco o due milioni in televisione a guardarci, bisogna sempre essere superlativi per stare in pace con se stessi.

  • Meglio i live all’aperto o il palco dell’Ariston?

Tutto fa brodo, ma la gente che canta le tue canzoni e si lascia andare insieme a te, sicuramente ti dà maggiore soddisfazione immediata. Dell’esperienza sanremese ci è rimasta soprattutto la professionalità di tutti coloro che vi lavorano, cominciando da Carlo Conti, passando per l’orchestra e finendo ai tecnici.

  • Dove volete arrivare ora? Cosa vi manca per ritenervi realizzati artisticamente al 100%?

Vogliamo arrivare a riempire gli stadi.

  • Il panorama odierno musicale italiano vi soddisfa? I gruppi come i vostri possono definirsi come una sorta di “guastatori” di successo?

Siamo in effetti degli extraterrestri che fanno storcere il naso un po’ a tutti, ma proprio per questo abbiamo sempre più sostenitori dalla nostra parte. Ci saranno sempre migliaia di ragazzine urlanti che scoprono la loro sessualità guardando le popstar di plastica confezionate da tv e radio, ma c’è anche tanta gente che si è rotta le scatole di tutta questa immondizia. Bene, scontenti di tutta Italia, eccoci, siamo qui per darvi voce!

  • Qual è la vostra opinione sui talent musicali? Reali opportunità o semplici tv show?

Sono spettacoli televisivi che hanno fatto la fortuna di pochissimi, mentre hanno infranto i sogni di tanti ingenui.

  • Progetti futuri?

Ottenere l’appoggio delle forze armate, prendere il Parlamento e instaurare la nostra dittatura.

di Barbara Conti