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Roma Fiction Fest 2013: Burning Bush

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Roma Fiction Fest 2013: Burning Bush

RFF2013 - Burning BushLe vicende di Jan Palach nella miniserie di Agniezska Holland

In un’epoca in cui la rivolta politica è un argomento delicato ma quanto mai attuale in molte parti del mondo, la regista polacca Agniezska Holland porta sul piccolo schermo una storia dimenticata: quella di Jan Palach, il patriota cecoslovacco che il 16 Gennaio del 1969 fece di se stesso una “torcia umana“, per protestare contro l’occupazione sovietica del suo paese. Burning Bush è una miniserie in tre puntate prodotta per HBO Europe e presentata questa mattina al Roma Fiction Fest, che arriverà su RAI 3 nel 2014. Nel primo episodio la Holland racconta il fatto di cronaca: Palach era un giovane studente di Filosofia vicino alla causa della Primavera di Praga, la stagione riformista del suo paese. Un’esperienza che attirò le antipatie dell’Unione Sovietica e degli altri firmatari del Patto di Varsavia portando alla repressione militare dei ribelli. Il 16 Gennaio, Palach, si recò in Piazza San Venceslao di Praga e, cospargendosi di benzina, si diede fuoco con un accendino. Nei suoi appunti, tenuti preventivamente lontani dalle fiamme, spiegava il suo gesto estremo. Tre giorni di agonia e poi la morte: al suo funerale parteciparono 600.000 persone, facendo di Palach il simbolo della resistenza antisovietica. La regista polacca racconta anche tutto quello che accadde dopo: il processo intentato dalla famiglia del ragazzo contro il governo comunista, che cercò di sminuire e occultare il gesto con storie lontanissime dalla realtà. A difendere la famiglia Palach fu l’avvocatessa Dagmar Buresova, colpita dal dolore della famiglia ma allo stesso temo consapevole della pericolosità che la difesa pubblica di un gesto simile avrebbe potuto comportare. La Holland riesce nell’impresa del racconto realistico alternando scene di finzione a filmati di repertorio. La cura dei dettagli emerge nella scelta del cast (Tatiana Pauhofovà, Jaroslava Pokornà e Petr Stach volti vicini a quelli dei veri protagonisti della storia), nella recitazione, nella splendida fotografia. Una storia carica di coraggio ma anche di dolore e forse è quest’ultimo ad intaccare un po’ il ritmo narrativo della serie. Burning Bush significa “roveto ardente”: il riferimento della Holland non è solo alla “torcia umana” ma al richiamo biblico del roveto dal quale Dio si rivelò a Mosè. Così quello di Palach non diventa solo un sacrificio ma la storia di una missione che riguarda un popolo intero. Un popolo che, in una terra dilaniata dall’oppressione e dalla censura, lotta per la libertà pagando con la propria vita.

di Lucia Gerbino