Nelle sale dal 25 Febbraio 2016, il film di Gabriele Mainetti è già tra i film più visti in Italia
Ha diretto Basette ispirandosi alle avventure di Lupin e ottenendo un successo meritato ma inaspettato. Il suo Tiger Boy, nel 2014, s’è guadagnato perfino una candidatura agli Oscar come miglior cortometraggio. Come se non bastasse, Lo Chiamavano Jeeg Robot sta per diventare un film culto prima del tempo previsto.
Classe romana 1976, Gabriele Mainetti è il regista italiano più interessante degli ultimi anni, complici una curiosità attenta alla propria generazione (e non solo) e una incredibile conoscenza del mezzo cinematografico. Presentato al Festival del Cinema di Roma lo scorso ottobre 2015, Lo chiamavano Jeeg Robot ha ottenuto un grande successo di critica e, alla sua uscita nelle sale a fine febbraio 2016, s’è guadagnato anche quello del pubblico (non solo romano). Siamo felici per Mainetti, perché è un regista giovane, intelligente, lontano dalle dinamiche cinematografiche italiote e coraggioso al punto da rischiare dove nessuno è pronto a rischiare per lui. Come un vero supereroe.
In pochissimi giorni, Lo chiamavano Jeeg Robot ha registrato un ottimo risultato nel primo week-end di uscita, confermando le aspettative di tutti. Con oltre 3.000€ si posiziona al primo posto tra le novità della settimana per media copia e dimostra che il pubblico italiano può appassionarsi a qualcosa che non conosce, se “educato” nel modo giusto. Unico nel suo genere, almeno qui in Italia, il nuovo film di Mainetti è la prova che è possibile fare cinema in Italia senza doversi preoccupare troppo delle leggi di mercato.
Quasi 800.000 euro di incasso e oltre 110.000 spettatori per l’opera prima di Gabriele Mainetti che ci auguriamo possa proseguire così bene grazie al passaparola positivo che già si sta diffondendo.
Luna Saracino
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