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Romacinemafest 2011: Michael Nyman e Terence Davies a confronto

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Romacinemafest 2011: Michael Nyman e Terence Davies a confronto

Il compositore di Lezioni di Piano e il regista di Voci lontane… Sempre presenti al Festival del Film di Roma per presentare la retrospettiva Punks and Patriots, all’interno della sezione Focus – UK

La sezione Focus della Sesta edizione del Festival del Film di Roma regala ai suoi spettatori una ricca prospettiva dedicata al cinema inglese del passato, intitolata Punks and Patriots, in cui mostri sacri del cinema britannico come Tilda Swinton, Michael Nyman, Terence Davies e David Hare hanno selezionato per l’occasione ben 12 titoli cinematografici, 6 appartenenti alla sezione Punks (e, quindi, irriverenti ed in un certo senso innovativi), 6 appartenenti alla sezione Patriots (e, dunque, più legati alla tradizione e ad un’idea di cinema tendenzialmente più classico).

Ad aprire le danze di questo incredibile valzer un insolito duo composto da uno dei più grandi compositori di musiche per il cinema, Michael Nyman, e da un regista indipendente inglese, figlio dell’irriverente scena cinematografica inglese degli anni 80, Terence Davies.

Il tema principale della retrospettiva (punk e patriottismo, per l’appunto) spiana la strada del ricordo di quegli anni in cui il cinema, in Inghilterra, poteva realmente definirsi “innovazione”.

“Gli anni 80 sono stati un periodo molto particolare dal punto di vista politico, – ha detto Terence Davies – ma non solo. Anche dal punto di vista artistico, culturale, cinematografico le cose si muovevano in maniera differente, era tutto molto più stimolante. In quegli anni lavoravano prolificamente autori come Peter Greenaway, per esempio, ed erano anni in cui era davvero difficile trovare i soldi necessari per la realizzazione di un film. Eppure, nonostante tutto, la volontà di rischiare c’era”.

Quella stessa volontà di sperimentare, di rischiare, tuttavia, sembra venire a mancare proprio in questo periodo, come sostiene Micheal Nyman: “L’idea che ho io di colonna sonora è molto particolare. Ho un mio stile, tutto personale, che cerco di adattare ai film che mi vengono proposti. Eppure sono ben 6 anni che nessuno mi chiama per comporre musiche per un film. Forse è giunta l’ora di cambiare le cose”.

Dello stesso avviso sembra essere anche Davies, che crede fermamente (ed è difficile non concordare con lui) nel rapporto assolutamente interdipendente tra musica e cinema, tra colonna sonora, musiche ed immagini: “Sono cresciuto con una tradizione musicale derivante anche dai musical americani, che guardavamo molto spesso in famiglia. La musica per me gioca un ruolo fondamentale al cinema, non puoi prescindere da essa in alcun modo. Essa è parte integrante del film, che senza musica non avrebbe lo stesso impatto. Pensate a capolavori come Psycho: avrebbero lo stesso effetto sul pubblico se fossero senza musiche?”.

di Luna Saracino