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Festival del Film di Roma 2013: Seventh Code

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Festival del Film di Roma 2013: Seventh Code

FIFR 2013 - Seventh Code 003Il nuovo film di Kiyoshi Kurosawa tra manga e action movie

Akiko è una ragazza giapponese in trasferta a Vladivostock, in Russia. Le prime immagini di del film suggeriscono che sia lì per “motivi di cuore”: sta cercando un attraente imprenditore di nome Matsunaga che, dopo averla invitata una volta a cena, è sparito nel nulla. Un “classico” che l’ingenua Akiko sembra non voler capire, in preda a quella che sembra di più di una banale cotta. Ma sta davvero cercando Matsunaga per questo motivo? Ve lo facciamo scoprire nei soli 60 minuti di Seventh Code, nuovo mediometraggio del regista giapponese Kiyoshi Kurosawa, in concorso al Festival di Roma. Kurosawa abbandona il filone horror, che con Tokyo Sonata l’aveva reso famoso, per dedicarsi a uno dei suoi generi preferiti: «Volevo proprio fare un film di azione-spionaggio perché è proprio un genere che rispecchia i miei gusti.» ammette lui stesso in conferenza stampa. Ma in realtà Seventh Code è molto di più: un action movie che si sviluppa lentamente assumendo via via i contorni del manga nella parte finale del film. Un’opera che farà la felicità degli amanti del genere, con arti marziali, combattimenti all’ultimo sangue e persino musica pop rock, con una protagonista che di mestiere non è solo attrice ma anche cantante, Atsuko Maeda:«Originariamente questo nasce come un film promozionale della sua immagine e della sua musica. Ma pur avendo presente l’obiettivo, volevo fare qualcosa di diverso.» Kurosawa ha presentato al Festival di Roma anche un corto nella sezione CineMaxxi intitolato Beautiful New Bay Area Project: in entrambi troviamo due personaggi femminili molto forti le cui “doti guerriere” non sono dovute solo allo spirito dei film: «Le arti marziali servivano per le scene d’azione ma io mi diverto molto a scrivere questo tipo di caratteri.» ha detto il regista. «Volevo far vedere che le donne che in apparenza sembrano le più fragili, sono quelle che poi riescono a mettere gli uomini al tappeto.»

di Lucia Gerbino