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Cobain – Montage of Heck: la vita di Kurt Cobain al cinema il 28 e il 29 aprile

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Cobain – Montage of Heck: la vita di Kurt Cobain al cinema il 28 e il 29 aprile

Kurt Cobain

Cobain

Cobain

Brett Morgen dirige un documentario d’autore sul carismatico leader dei Nirvana

È da un appunto su una demo embrionale che prende il titolo Cobain – Montage of Heck, il primo documentario autorizzato su Kurt Cobain, al cinema il 28 e il 29 aprile, in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

Il docufilm è frutto della collaborazione tra la famiglia del leader dei Nirvana e il documentarista Brett Morgen, che dopo Crossfire Hurricane, pellicola sulla vita e la carriera dei Rolling Stones, ritorna a raccontare con occhio giornalistico la storia di un mito del rock.

Presentato in anteprima al Sundence Film Festival e prodotto dalla figlia Frances Bean Cobain, Montage of Heck è frutto di otto anni di lavorazione, tra ricerca di materiali, interviste e montaggio.

Brett Morgen è riuscito ad attingere ad un repertorio molto vasto fatto di fotografie, video amatoriali, disegni, appunti, demo e tutto ciò che parenti ed amici di Kurt Cobain, morto suicida il 5 aprile del 1994, hanno consegnato al regista. Tra le registrazioni ritrovate anche una cover inedita di And I Love Her dei Beatles, che sarà inserita nella colonna sonora del film.

Una vita spezzata, quella che ci viene raccontata sul grande schermo, quella di un artista umano, sensibile e sofferente per la mancanza di una famiglia unita, ma capace di diventare l’icona di una generazione arrabbiata e insoddisfatta ma profonda, legata a quei valori che con il consumismo sfrenato, eredità degli anni ottanta, stavano pian piano scomparendo.

Attraverso le parole della vedova, la cantautrice Courtney Love, dei famigliari e dell’amico e collega Krist Novoselic il regista ricostruisce la vita di Kurt Cobain, dalla sua infanzia (con incredibili immagini in 8mm) al suo tragico epilogo.

Si racconta un Cobain reale, incline all’eroina e (forse) vittima e di una carriera fulminea, tormentato continuamente dal desiderio di avere una famiglia normale, irrequieto e allo stesso tempo concentrato sulla scrittura, l’arte e la poesia.

Capace di mettere insieme i Nirvana, band icona dell’alternative rock e del movimento grunge, ma timido nel rilasciare interviste.

Un mondo che viene tutto fuori in Montage of Heck, un ritratto definito “umanistico”, capace di entrare a fondo nella vita del cantante e rivivere sentimenti ed emozioni, senza cadere nei luoghi comuni, senza autoreferenzialità ma con un piglio da osservazione partecipante, in grado di lasciare un segno nello sguardo dello spettatore.

di Valeria Ponte