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The Voice, la terza serata trasmessa su Rai 2

the-voice-of-italy-2016-coach-logo-rai2Andata in onda su Rai 2 il 9 marzo 2016, The Voice non manca di stupire

Gioia, amarezza, sorrisi, pianti, lacrime di felicità e di delusione, sorpresa stupore per esiti inaspettati. Non è mancato nulla nella serata di “The Voice” di ieri, con la parte ancora dedicata alle blind. Giurati seduti su comode poltrone, perfettamente naturali, servivano a dare più l’idea di “salotto” che di casting, con cattedre e professori severi e rigidi a giudicare. Del resto anche i coach stessi erano sotto esame per così dire, a loro volta scelti da coloro che selezionavano. Questo metteva un po’ tutti sullo stesso piano, per questo un rapporto più umano e confidenziale veniva ricercato da ambo le parti forse proprio perché equiparava. Eclatante il “benvenuto” di Raffaella Carrà, a dimostrazione di quell’atmosfera di calda e vicina accoglienza e non di distacco a separare e scindere ruoli diversi e gerarchie. Le posizioni venivano invertite per questo capire cosa sono le  blind significa anche capire chi li fa, che tutti sono protagonisti perché chi giudica poi è giudicato. Una “gara” amichevole, dunque, tra i giurati. Una sana competizione divertente ne è nata, mettendo in risalto i connotati e le personalità di ognuno dei quattro coach. Esplosiva, decisa, carismatica Dolcenera è risultata quella forse, soprattutto all’inizio, più in evidenza, in grado di colpire l’attenzione in maniera più marcata per la sua forte personalità. Ha usato l’arte della sensualità più fine per sedurre gli artisti, non solo quella fisica, ma anche quella mentale e intellettuale. È stata la coach che ha interagito più a lungo coi concorrenti, parlando molto e presa un po’ in giro dalla giuria per la sua tendenza a dilungarsi. Di sicuro ammaliatrice con un’eccentricità forse anche non voluta, ma inevitabile per una come lei che la musica ce l‘ha nel sangue.

Più riservato e introverso Max Pezzali. Quello che ha parlato meno ed è rimasto più spesso a guardare, con l’accortezza di non essere mai indelicato. Al contrario è stato quello più gentile e coscienzioso, sempre molto riflessivo nell’esprimere un giudizio, una spiegazione che quasi si sentiva obbligato a dare, sia positiva che negativa che fosse. Il ricercare il garbo e l’utilità dei suoi interventi lo ha contraddistinto in questa terza serata di The Voice. Meno drastico di altri, forse, ma non meno convinto. È stato capace di farsi comprendere senza troppi discorsi, arrivando all’animo più particolare e delicato di chi la musica ama farla, suonarla e cantarla per il semplice piacere di eseguirla, senza manie di esibizionismo.

Andare oltre è sembrato l’obiettivo di Raffaella Carrà. Quasi una sorta di presidente di giuria, stimata e rispettata da tutti, ha ricevuto gli apprezzamenti dei concorrenti che la vedevano come un’icona storica della musica e dello spettacolo. Per questo anche lei si è voluta mettere in gioco, pronta a sperimentare, confrontarsi e cimentarsi in esperienza artistiche nuove che potessero risultare interessanti e curiose, inedite, puntando sulla simpatia e sull’autoironia per creare connubi insoliti, che portassero novità e quel sapore di freschezza in grado di catturare il pubblico, ma soprattutto di far crescere artisticamente e professionalmente il cantante. Con tanta voglia di ridere e giocare, è stata comunque professionale come sempre, ancora molto giovanile con quella sua volontà e continua ricerca di impegnarsi in progetti che non aveva mai intrapreso prima. Un segno con cui ha trasmesso un forte messaggio di maturità artistica che ha infuso sicurezza a chi l’ha scelta.

Infine il giovane rapper Emis Killa. Non ha parlato molto, ma è apparso perfettamente consapevole del suo ruolo, prendendolo con serietà. Forse anche per questo ha deciso di far entrare nella sua squadra la 19enne romana Giorgia Papasidero venuta a “The Voice” “per dimostrare che oltre la bella confezione c’è anche altro”, per sua stessa ammissione. Oltre l’apparenza e la bellezza estetica dunque. Un’occasione per lanciare un bel messaggio, ma soprattutto un concetto che ha incontrato, evidentemente, il pensiero di Killa per cui le parole hanno sempre un peso, non solo nel rap, ma in assoluto. Ogni sua considerazione, infatti, è stata pregnante, a dimostrazione, come ha voluto specificare, che non occorre strafare e dover andare sopra le righe per colpire.

Sicuramente, però, la protagonista principale della terza serata di The Voice è stata la musica e la Voce. Ha spiccato quella di Charles Kablan, ragazzo di colore che ha interpretato il brano “Hello” di Adele straordinariamente. Ha scelto Emis come coach. Che ci possa essere la sorpresa di una voce black e un po’ soul ad aggiudicarsi la vittoria di The Voice? Presto per dirlo, ma sicuramente questo concorrente ha le carte in regola per fare la sua bella strada nel corso del talent. Forti sono sembrate anche le voci femminili. Due in particolare sono emerse: Alice Paba, che ha eseguito “Toxic” di Britney Spears: 19 anni, di Tolfa, per lei la musica è “libertà d’espressione” (come darle torto?) e la rende “una mamma un po’ speciale”. Oppure la torinese Greta Squillace, con la scelta coraggiosa di cantare “Ti sento” dei Matia Bazar. A parte la giovane età degli artisti, una sorpresa è venuta da Agnese Cacciola, in arte Neja, che ha eseguito la cover soul del suo successo dance del 1998 “Restless”. La musica che dà voce alle emozioni più recondite, che aiuta a superare le timidezze e tirare fuori la propria personalità. Restless, senza sosta. Musica senza tregua, che si appresta ad entrare nel vivo della gara.

The Voice

Ogni mercoledì in prima serata su Rai2