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Scene da un matrimonio

D’Alatri rilegge simbolicamente Bergman, tra luci cinematografiche e “terremoti” reali, fino al 12 febbraio al Teatro India di Roma

Una rappresentazione che cerca rinascite. Dalle macerie dell’interiorità lacerata dai vincoli sociali. Ma soprattutto dai rottami di muri crollati in paesi sfruttati, “scossi” e poi dimenticati. Il Teatro Stabile d’Abruzzo presenta una piéce già salutata da molta stampa italiana come felice atto simbolico di resurrezione fisica, culturale, ideale, di una regione travolta dal terremoto e dalle onde anomale della burocrazia. Rivisitazione di un eccezionale classico bergmaniano va in scena al Teatro India di Roma, dall’1 al 12 febbraio, Scene da un matrimonio, per la regia di Alessandro D’Alatri. Al di là dell’intricata matassa delle relazioni sfilacciate eppure inestricabili tra uomo e donna. Al di là delle convenzioni mutilanti e obbligate, corrose e corrosive dell’istituzione matrimoniale. D’Alatri, esperto e acclamato regista pubblicitario e cinematografico, si confronta nitido e austero con la celebre pellicola di Ingmar Bergman, misurandone parole e palpiti nella realtà nostrana ferita da tragedie inattese. Daniele Pecci e Federica Di Martino, “in bilico tra gioventù e piena maturità”, sono due borghesi sull’orlo del fallimento. Una coppia aggredita dalle crepe e colta da un sisma che ne sconvolge equilibri già precari, ormai vacillanti. Saranno costretti ad indagare se stessi, oltre la nebbia polverosa di colta alterigia e di democratica correttezza che denota la loro appartenenza sociale. Dovranno confrontarsi con i propri sentimenti, frullati da una modernità rabbiosa, delirante, sfuggente. Traumi e nuove attrazioni. Dinamiche psicologiche e mentali non prive di una pacata e acuta ironia. La donna, impiegata presso uno studio legale che si occupa di separazioni, resta cieca nell’abitudine, finché il dissidio, la possibilità di un’irrimediabile allontanamento dal marito, non la minaccerà chiedendole il conto. Una danza sottile, minuta, incerta, devastante, un paso doble senza scampo.

TITOLO E CAST
SCENE DA UN MATRIMONIO
di Ingmar Bergman

adattamento e regia ALESSANDRO D’ALATRI
con DANIELE PECCI e FEDERICA DI MARTINO
traduzione Piero Monaci
musiche originali Franco Mussida
scene Matteo Soltanto
costumi Francesco Verderame
disegno luci Paolo Mazzi
video grafica Alessio Fattori
foto di scena Paolo Porto

LUOGO E INFORMAZIONI
Teatro India – Roma
Dall’1 al 12 febbraio

di Sarah Panatta