Un testamento di parole equivoche e di sorprese quello della nuova, ironica commedia di e con Carlo Ragone, al Teatro Greco di Roma dal 10 al 16 gennaio
“Intestame’ di mio proprio pugno, io, Matteo da Cunto, lascio tutto quello che tengo.
Ad Anna, mia sorella, due forbici americane di acciaio tedesco. A mio figlio Ferdinando no. A Gaetano, mio fratello, una guantiera di metallo alla quale so’ stato sempre molto affezionato. A mio figlio Ferdinando no. A Rafele una copia della rivista americana Life. A mio figlio Ferdinando no. A mia mugliera Carulina tutt’e mobbili de la casa e la casa stessa, e il titolo di Principessa a Palazzo Sferrazzo vita natural durante e pure oltre. A mio figlio Ferdinando no. In testamè a mio figlio Ferdinando ci lascio tutto. Tutto quello che non ho fatto”.
Al figlio prediletto restano solo parole di carta. Alla morte del padre Matteo, Ferdinando si trova solo, a fronteggiare una marea di “no” sibillini. Dal cappotto del padre scomparso tira fuori oggetti dalla funzione e dalla sorte incompiute: biglietti per spettacoli mai visti, prenotazioni per treni mai partiti, lettere estere mai aperte. Una premessa tra commedia dell’Arte e teatro del contrario in puro stile partenopeo quella dell’intreccio divertente e misterioso di Intestamé, la nuova opera di e con Carlo Ragone, in scena dal 10 al 16 gennaio al Teatro Greco di Roma. Matteo lascia la materia esile di poche cose vecchie, cimeli d’amore e di vita trascorsa nell’incertezza, ai parenti prossimi e agli amici. Il figlio Ferdinando invece deve scoprire il giallo di un testamento mozzo e delle tante esistenze a metà di suo padre. Chi era davvero, come aveva vissuto la guerra, la fame, il boom, le donne, i viaggi, le speranze, i progetti, le paure del futuro? Si era mai realizzato? O la sua vita era rimasta sbocconcellata tra i rimasugli di imprese mai portate a termine? Un’ondata di musica e ricordi porta Ferdinando sui binari sgangherati di presente e passato, in un vortice di persone, canzoni, piaceri, approdi nei mondi che il padre non era riuscito a visitare. Attraversando il dramma del lutto con la gioia imprevista dell’avventura della vera eredità, l’unica insostituibile. La vita.
TITOLO E CAST
Intestamé
Di Carlo Ragone e Loredana Scaramella
Con Carlo Ragone
Musiche di Stefano Fresi, eseguite dal vivo dal Trio William Kemp (Stefano Fresi: chitarra – Marika Mazzotta: violino – Cristiana Polegri: sax)
Costumi Marco Calandra
Luci Camilla Piccioni
Fonica Daniele Patriarca
Regia di Loredana Scaramella
LUOGO E INFORMAZIONI
Teatro Greco
Via R. Leoncavallo 10 – 00199 Roma
Tel. 06 8607513
promozione@teatrogreco.it
www.teatrogreco.it
Dal 10 al 16 gennaio
Tutti i giorni alle h. 21.00, domenica alle 17.30
Biglietti: intero €15,00 + €2,00 di prevendita – ridotto convenzioni €13,00 + €1,00 di prevendita – ridotto CRAL e gruppi oltre le 20 persone €10, 00 + €2,00 di prevendita
di Sarah Panatta