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Sanremo 2016: la quarta serata

Sanremo 2016 - IV serata (Francesco Gabbani) Amen di Francesco Gabbani vince tra le Nuove Proposte  

Giustizia è fatta. Dopo l’incidente di voto in sala stampa, la cantante Miele rientra in gara nella quarta serata di Sanremo 2016, che vede giungere al termine la sfida tra le Nuove Proposte. Tuttavia è Francesco Gabbani a vincere la finale: Amen è il brano oggettivamente più valido. Un testo che esorcizza i problemi sociali con un tocco di spensieratezza e una costruzione melodica giocata sulla suspense fino al ritornello (un’esplosione di energia corale che ha quasi la solidità di un inno, in cui si rivedono un po’ tutti), è la ricetta che premia la sua canzone. Il giovane, nato a Carrara 33 anni fa, ringrazia commosso il pubblico di Sanremo.

Una quarta serata lunghissima, che ha visto esibirsi nuovamente i big in vista della finalissima di domani: Elio e le Storie Tese, Zero Assoluto, Rocco Hunt, Enrico Ruggeri, Patty Pravo e gli Stadio sono tra i più applauditi, ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno da un pubblico in sala mai entusiasta come quest’anno. Nella penultima puntata, viene introdotta la giuria di esperti il cui voto va ad aggiungersi a quello della sala stampa e del televoto. Cinque le canzoni eliminate che andranno al ripescaggio: Di me e di te degli Zero Assoluto, Mezzo Respiro dei Dear Jack, Sogni e nostalgia di Neffa, Semplicemente dei Bluvertigo e Blu di Irene Fornaciari. In palio c’è un unico posto nella finalissima.

I favoriti: a giudicare dagli applausi, il pubblico dell’Ariston sembra gradire “i veterani” come la Pravo, Ruggeri e gli Stadio, ma il televoto continua a portare avanti i giovani dei talent: Annalisa, Lorenzo Fragola, Francesca Michielin e Valerio Scanu. Mai come quest’anno ci si può aspettare di tutto.

I più meritevoli: in pochi sono riusciti a raggiungere il perfetto equilibrio tra canzone popolare, ricercatezza e un’eccellente performance. In testa a tutti ci sono Elio e le Storie Tese, alla loro terza partecipazione sanremese in 20 anni, ma non è detto che l’Italia sia pronta a premiare i sette ritornelli di Vincere l’odio, ennesimo esercizio di stile della band che, pur avendo incredibili competenze musicali, non si prende mai troppo sul serio. Nonostante la vittoria di qualche tempo fa, è quest’anno che Rocco Hunt ha portato il suo brano più riuscito: Wake up è un rap impegnato, arrabbiato quanto basta, ma non troppo da non invitare tutti (con un ritmo irresistibile) a svegliarsi e agire. Tra i pezzi più malinconici è indubbiamente Noemi l’artista che ha presentato il pezzo più originale e toccante (La borsa di una donna). Insieme a questo gruppo, potremmo metterci anche gli Zero Assoluto, se non fosse per una pecca: Di me e di te è una canzone gradevole, ma furba. È melodicamente simile al successo di Jovanotti, L’estate addosso, di cui ricorda anche la struttura. Strofe e ritornello suonano comunque un po’ diversi. Ci chiediamo: è abbastanza per parlare di plagio? Forse no.

Carlo Conti dimostra una certa maestria nello scegliere gli ospiti che, anche nell’ultima serata del festival: Elisa, il cantante colombiano J Balvin e il dj belga Lost Frequencies scatenano il pubblico in sala; gli attori Alessandro Gassmann, Rocco Papaleo ed Enrico Brignano (forse un po’ più “tenuto” rispetto al solito) riempiono gli intermezzi dello show.

Madalina Ghenea e Gabriel Garko sembrano sempre più invisibili vicino all’impetuosa Virginia Raffaele che, nella quarta serata, porta sul palco dell’Ariston il suo “cavallo di battaglia”: Belén Rodríguez, la sua imitazione più famosa.

Oltre che per il vincitore, l’attesa nell’ultima serata del festival è tutta per Cristina D’Avena: la cantante sarà ospite di Carlo Conti grazie a una petizione fortemente voluta dai fan, cresciuti con le sue sigle dei cartoni animati. La sua presenza a Sanremo sarà un po’ una consacrazione: quella di una grande (e sottovalutata) ambasciatrice della musica italiana.

di Lucia Gerbino