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Bruno Vespa presenta Il Volo, che da New York approda all’Auditorium a Roma

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Bruno Vespa presenta Il Volo, che da New York approda all’Auditorium a Roma

Il Volo a Porta a Porta

Il Volo a Porta a Porta

Tre date nella Capitale per il gruppo vincitore di Sanremo: il 22, 23 e 24 giugno. Per poi approdare ad agosto a Taormina e chiudere all’arena di Verona il 21 settembre prosismo

Si appresta ad approdare all’Auditorium Parco della Musica a Roma, per tre date, il tour de Il Volo. Partito il 12 giugno da Locarno in Svizzera, il gruppo raggiunge la Capitale dove si esibirà nella tre giorni che comprende lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 giugno. Per poi proseguire per  circa venti di date complessive. Inizialmente ne erano state fissate solamente otto in tutta Italia, poi la richiesta è aumentata considerevolmente e i tre giovani sono stati costretti ad ampliare la loro tournée, che si concluderà all’Arena di Verona il 21 settembre prossimo. Già premiati ai Wind Music Awards, il gruppo ha voluto fare un regalo ai loro fans con uno speciale di “Porta a Porta” condotto da Bruno Vespa, che li ha mostrati nel loro viaggio a New York. Un bel salto, che li porterà sicuramente verso altri importanti traguardi. In questa puntata “particolare” a loro dedicata, hanno ripercorso tutte le principali tappe della loro carriera. Dagli esordi a “Ti lascio una canzone” di Antonella Clerici, al Sanremo di quest’anno che li ha visti trionfare, all’Eurovision Song Contest a Vienna il 23 maggio scorso in cui si sono classificati terzi. Ma non hanno mancato di ricordare i duetti che hanno collezionato, un vero e proprio  omaggio all’Italia e all’italianità nel mondo e così tanto graditi in America, di cui sono diventati rappresentanti e che contribuiscono ad esportare e diffondere all’estero, facendo amare ed apprezzare il nostro Paese. Tra i big con cui hanno cantato, l’esibizione memorabile con Barbra Streisand nell’ottobre del 2012 a Philadelphia al Barclays Center. O con Anastacia nel giugno dello scorso anno. Tra le loro performance più notevoli, anche l’omaggio ad Elvis Presley o quella a Modugno cantando “Nel blu dipinto di blu”; e la loro partecipazione al concerto di Natale al Senato del 2014. E si svela un universo ricco di esperienze molto positive e formative per loro. D’altronde, si dice nello speciale, chi conquista New York, ha conquistato già tutta l’America e il mondo intero. E non è un caso se forse la canzone d’apertura di questa specie di documentario musicale, artistico-biografico è proprio “Il Mondo”. Conosciamo il mondo del Il Volo, fatto di italianità.

I tre non dimenticano mai le loro origini ed è per questo che il brano di chiusura è quello di “Un amore così grande”, dedicato all’Italia, all’italianità e agli italiani nel mondo e in America. Il Volo ha cantato l’inno americano a Ground Zero, ma poi anche “L’Inno di Mameli”. Nel loro viaggio a New York hanno fatto visita a Central Park, dove Pavarotti si esibì per l’ultima volta; alla Statua della Libertà; a Radio City Music Hall, dove hanno cantato star del calibro di Frank Sinatra e Michael Bublé; al Metropolitan di New York appunto; ma sono stati anche in posti che ricordano il nostro Stato. Ed hanno incontrato personaggi che, provenienti dall’Italia, hanno fatto carriera lì, esportando italianità e fondendola in connubio con la cultura americana: imprenditori di fast food, registi, attori e ristoratori nostri connazionali, manager discografici, collezionisti di dischi d’epoca, designer di gioielli, conduttori televisivi, managing director. Uomini e donne, più o meno noti, giovani e più anziani. Il messaggio è stato che la risorsa dell’America è che se hai un talento vero e hai qualcosa da dire, riesci a fare carriera ed avere successo. Anche le donne. E l’invito è stato a non avere paura appunto di fare carriera e, al contempo, formarsi una famiglia: è possibile far coincidere le due cose. Di tutti gli esempi, il più celebre e diffuso è quello della cucina italiana e della pizza in particolare. Non è stata casuale l’intervista a Lidia Bastianich, fuggita dall’Istria e da Trieste e venuta in America nel ’58. E neppure la loro visita a una nota pizzeria napoletana, dove Ignazio si è improvvisato cuoco di questo cibo peculiare nostrano; così come si è detto fiero di indossare e di farsi riprendere con la divisa dei Vigili del Fuoco a Ground Zero, che rischiano la loro vita ogni giorno per salvarne centinaia di altre.

I tre, molto affiatati e molto amici, hanno cantato in inglese e in spagnolo senza problemi né esitazioni. Ma il momento più alto è stato il loro incontro con Woody Allen, che ha girato un film a Taormina, dove loro si esibirono in concerto nel 2014. E ci ritorneranno anche quest’anno, per altre due date memorabili del loro tour, il 22 e 23 agosto prossimi.

Sicuramente dei tre Piero è quello che più di tutti è partito subito a cantare, anche a cappella, alla prima occasione che gli si presentava, con disinvoltura, senza interessarsi di null’altro, lasciandosi trasportare dalla musica. Ignazio tendeva ad andargli appresso, con la potenza della sua voce e la sua personalità più esuberante e carismatica. Gianluca è stato quello che è apparso più riservato e timido, sentendo di più la pressione dell’attenzione degli occhi puntati su di lui e della presenza delle telecamere. Certamente, oltre ad essere “il bello” del gruppo, è anche quello più perfezionista. Ma man mano poi si è sciolto e si è unito agli altri in modo socievole e divertente, scherzando anche con i suoi compagni d’avventura. E così i tre hanno cantato le canzoni italiane che hanno fatto la storia della musica italiana. Un tributo per ricordare, come si ricorda in chiusura, che oggi non c’è più molta distinzione tra la vecchia e nuova emigrazione. Gli emigrati di terza generazione sono molto simili a ragazzi come questi tre giovani de Il Volo, che arrivano qui in cerca di fortuna e di una possibilità di fare carriera. Ed è una frattura che si sta sempre più restringendo, chiudendo ed assottigliandosi. Perché in fondo, quello che conta e che li unisce, è l’amore per l’Italia.

di Barbara Conti