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Exile on Main Street (Deluxe Edition)

exile-on-main-streetThe Rolling Stones

La vita di quasi tutti i “grandi”, è stata segnata da un periodo d’esilio. Nel 1971, l’ “esilio” toccò anche ai Rolling Stones, in Francia, a Villefranche-sur-Mer.

Causa, meno “nobile” se paragonata a quelle dei personaggi storici, i problemi con il fisco nella loro amata Inghilterra. Durante la primavera di quell’anno, Mick Jagger e compagni, svolgevano lunghe jam sessions nello scantinato della residenza di Keith Richards, a Nellcôte. C’era ancora un Bill Wyman esasperato (che si alternava al basso con Mick Taylor) dai vani tentativi di spronare gli altri membri della band a provare dalle 8 di sera alle 3 del mattino (“Una delle maggiori frustrazioni di quel periodo” ricorderà l’ex-bassista degli Stones). L’anno successivo, il gruppo si recherà a Los Angeles, per “mettere le mani” su quel materiale ancora “grezzo”: è lì, che Mick Jagger visiterà una chiesa protestante e verrà catturato dal fascino del gospel, che finirà nelle registrazioni insieme a molto altro. Ma è quell’esilio francese, che ha segnato la nascita di uno di quei dischi destinati a cambiare la musica per sempre, uno di quelli da inserire a pieno titolo nelle classifiche dei migliori album della storia del rock: Exile on Main St. Lo scorso 18 Maggio il disco è stato rimasterizzato e ripubblicato in deluxe edition: due CD con “le vecchie glorie” e 10 bonus tracks. Come definire Exile? Rock? Blues? Boogie? C’è un po’ di tutto, incluso il famoso groove di Tumbling Dice e l’organo in Shine a Light. Ma bisogna parlare anche dei “nuovi”arrivati: l’arduo compito di selezionare i brani è stato affidato Don Was, il produttore degli Stones recenti. Tra le “chicche” troverete una Following the river (originariamente uno strumentale) arricchita di testo e voce, entrambi inediti; Pass the Wine (Sophia Loren), pezzo funky dall’atmosfera latina presente in molti bootleg, mai ufficializzato ad oggi; Plundered my soul, ripescata dagli archivi degli Stones per l’occasione, in cui potrete ascoltare anche Nicky Hopkins (scomparso nel 1994) al piano; e So Divine (Aldin Story), con nuove parti per chitarra ad opera di Richards. Per quanto riguarda il packaging non c’è di che lamentarsi: doppio CD, doppio vinile, cofanetto (due CD, un DVD documentario,  doppio vinile e un libro con le foto dell’epoca) fino all’edizione destinata al popolo di iTunes che prevede alcuni video “in esclusiva”. Imperdibile: per gli amanti del rock, i fans  e i collezionisti.

di Lucia Gerbino

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Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine