Non si vive di solo peccato.. il mestiere dell’avvocato “redento” nel nuovo romanzo della Garzanti
Chi meglio di un autentico professionista può raccontare la cruda realtà della propria attività lavorativa senza cadere in banali luoghi comuni se non chi la pratica ogni giorno.
E se il mestiere in questione fosse proprio quello dell’avvocato, tanto celebrato in famose pellicole come nel film di Taylor Hackford,
L’avvocato del diavolo (1997)? Un mestiere non semplice per i più, difficile da capire fino in fondo, verso il quale si mostra molto spesso una sorda diffidenza, ma che può celare anche inaspettate sorprese come accade nel nuovo romanzo edito dalla Garzanti, che presenta al pubblico, il primo libro dell’esordiente
Carlo Simoncini, avvocato di Bergamo che nel corso degli anni ha dimostrato una spiccata attitudine per l’impegno politico e sociale. Questo suo primo romanzo, dal titolo incisivo
Carne Arrabbiata, racconta di Lorenzo un avvocato, arrivato all’apice della sua carriera professionale: uno studio avviato, “regalo” o “concessione” del padre che ha una visione diametralmente opposta alla sua per valori e sentimenti, una moglie e dei figli, una vita felice che cela un perenne stato di insoddisfazione che la contraddistingue. L’esistenza di Lorenzo sembra seguire il corso di un destino già scritto senza grossi cambiamenti, perché si sa il lavoro dell’avvocato è un compromesso: in fondo si tratta di approfittare dei clienti, quella “carne arrabbiata” che non riesce più a ragionare… Di improvviso arriva un evento inatteso a rompere la routine. Lorenzo riceve una telefonata misteriosa, un suo cliente il Bugatti, inventore geniale ma un po’ ingenuo è morto in un incidente stradale. La Soliman società presso la quale lavorava Bugatti ne aveva sfruttato i brevetti senza riconoscergliene la paternità e trattenendo la sua quota di guadagni. Lorenzo cercherà di ristabilire i diritti del suo cliente defunto districandosi tra intrighi e brillanti intuizioni, dimostrando il vero e più autentico senso della giustizia. In un mondo dove vincono i ricchi e i potenti dimostrerà che c’è sempre posto per prendere le parti di un povero “diavolo”.
di Francesca Iannini