Bruno Gambacorta e Giovanni Negri presentano a Roma le loro nuove opere, un omaggio all’arte del bere e del mangiare
Se qualcuno di buona volontà decidesse di fare un piccolo sondaggio, anche all’interno della propria cerchia di amici e conoscenti, chiedendo “Quali sono i piaceri della vita?” si renderebbe conto che la gran parte delle risposte richiamerebbero due semplici gesti quotidiani: mangiare e bere!
Cibo e bevande: croce e delizia dei palati. Lo hanno capito bene Bruno Gambacorta e Giovanni Negri che, il 15 dicembre, presenteranno a Roma le loro opere interamente dedicate al tema dell’enogastronomia. L’idea che i sapori rimangano impressi nella memoria del palato, viene oggi integrata dalla spinta verso abbinamenti originali e dal contrasto fra tradizione e innovazione sul piatto e sul bicchiere: ecco i temi cardine dell’incontro.
Eat Parade di Bruno Gambacorta, è un libro che ripercorre le brevi storie che ormai da più di dieci anni riempiono lo spazio del TG2 dedicato alla famosa rubrica di enogastronomia, Eat Parade per l’appunto. In sintesi si tratta di una versione “nero su bianco” del primo e tg dedicato al cibo e al vino. Trentacinque storie raccontano così le tradizioni alimentari di ogni regione mentre, più di settanta ricette, arricchiscono quei preziosi formulari solitamente tramandati di madre in figlio, di generazione in generazione. Cibo e vino diventano dunque il filo conduttore che lega i detenuti di Bollate ai i coltivatori di limoni di Sorrento, il docente universitario esperto di antichi formaggi siciliani al direttore di reti televisive diventato olivicoltore.
L’opera di Giovanni Negri, Roma caput vini, è invece un vero e proprio romanzo che, come suggerisce il titolo stesso, analizza il millenario rapporto fra Roma e il vino. “Roma fu per il vino ciò che l’America è stata per la Coca Cola”: lungi dal dar credito al paragone qualitativo (raffrontare la Coca cola al vino sarebbe un po’ come paragonare la dizione di Albertazzi a quella di Martufello), l’aforisma è comunque valido per rendere l’idea di quanto Roma abbia assunto, nel corso dei secoli, il ruolo di impresaria del vino e della sua propensione ad accostarsi a qualsiasi ambito: dal gioco alla politica fino al sesso. Il libro si sofferma, inoltre, su una scoperta recente secondo la quale 78 vitigni europei sarebbero i pronipoti genetici del vitigno affidato dall’imperatore Marco Aurelio Probo alle proprie legioni, affinché potesse essere impiantato in ogni terra dell’impero. Secondo questa scoperta dunque, i vini d’Europa avrebbero rintracciato in Marco Aurelio il proprio padre putativo, il ceppo del proprio albero genealogico.
Durante il corso della serata interverrà Fulvio Pierangelini, uno tra i più rinomati chef del panorama internazionale e consulente culinario del gruppo Rocco Forte Hotels. La presentazione si concluderà (come da copione) con assaggi e degustazioni.
L’incontro si terrà giovedì 15 dicembre a Roma, sala Torlonia dell’Hotel de Russie in via del Babuino 9. Ore 18:30.
di Maria Elisabetta Filod’oro