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La protesta sfila sul red carpet

protesta_cinema_2I rappresentanti dei 100 Autori invadono il tappeto rosso del Festival di  Roma in difesa dei diritti della cultura e dello spettacolo

Niente glamour e passerella di star per la serata inaugurale all’Auditorium.

Al posto di Eva Mendes e Keira Knightley questa volta sfilano i 1.500 manifestanti del mondo del cinema sotto il vessillo dei 100 Autori in difesa di posti di lavoro sempre più precari  e di un diritto alla cultura spesso calpestata proprio dai maggiori rappresentanti dello Stato. Alle lamentele per i gravosi e dannosi tagli effettuati allo spettacolo Tremonti ha risposto “che la cultura non si mangia”, mentre  il Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi ha bollato i manifestanti come un gruppo di faziosi e intolleranti che con l’ambiente culturale non hanno proprio nulla a che fare.  Interessante notare che tra questo folto gruppo di persone  scarsamente “acculturate” spicchino le presenze di Mimmo Calopresti, Paolo Sorrentino, Carlo Verdone, Isabella Ferrari, Francesca Comencini, Ettore Scola, Alessandro Haber, Andrea  Occhipinti e Andrea Purgatori. Personalità che, ogniuna nel proprio campo, ha contribuito a costruire una parte di storia del cinema e dello spettacolo italiano ma che, probabilmente, sono del tutto sconosiuti alla nostra politica. A sostenere ulteriormente questa battaglia in difesa dell’industria dell’arte è arrivato anche il Presidente di Giuria Sergio Castellitto, che si è fatto portavoce del messaggio sostenuto da i 100 Autori, ma il segno di approvazione più importante è arrivato dal Presidente della “Fondazione Cinema per Roma” nonché del Festival stesso: «Una mediazione non è di nostra competenza ma ciò non toglie che i problemi esistono e sono gravi». Rondi ribadisce l’estrema importanza della manifestazione dei 100 autori: «Siamo tutti nella stessa barca e tutti in estremo imbarazzo. Anche io non percepisco stipendio dal maggio scorso in base ad una nuova legge secondo la quale i presidenti delle Fondazioni non possono essere retribuiti. Chiediamo tutti che si aiuti il cinema italiano e la protesta  è sacrosanta, non vedo perché debba nuocere al Festival.” Di seguito  il comunicato ufficiale rilasciato dall’Associazione in data odierna.

LA CULTURA NON SI MANGIA
La cultura non si mangia”, sostiene Tremonti. Invece permette di vivere alle 250.000 persone che lavorano nell’industria dell’audiovisivo e al tempo stesso fornisce al pubblico il nutrimento immateriale, fatto di emozioni e sogni, per immaginare un paese migliore. Come per l‘informazione, la ricerca, la scuola, anche il nostro settore è stato smontato pezzo per pezzo: chiudono le sale di città, ci tolgono la Casa del Cinema, diminuiscono gli investimenti nella fiction nazionale e smantellano Cinecittà, patrimonio storico del cinema italiano. Il Ministro Bondi tradisce il proprio mandato istituzionale e conferma di non essere un interlocutore credibile. Ancora una volta un annuncio che non dà nessuna certezza sul rinnovo di tax credit e tax shelter, strumenti fiscali che favoriscono con trasparenza gli interventi privati nel cinema italiano di qualità e favoriscono la crescita dell’industria audiovisiva. Il governo ha ridotto ulteriormente il Fondo Unico dello Spettacolo. L’investimento nel settore, che in Italia è al minimo storico, negli altri Paesi europei è un valore riconosciuto politicamente, economicamente e socialmente. È dimostrato che per lo Stato € 1 investito nel cinema produce un ritorno pari a € 3 (fonte Ministero dei Beni Culturali). Sono 83.000 giornate di lavoro andate perdute dal 2008 a oggi. Tale emorragia è causata dallo spostamento immotivato delle riprese di cinema e fiction all’estero (soprattutto in paesi non Comunitari); fenomeno verificatosi in maniera sistematica e crescente negli ultimi anni. Per una cinema e una televisione migliore serve una nuova legge di sistema moderna di ampio respiro e un mercato libero dal monopolio Rai/Mediaset. Serve l’impegno di una nuova politica che, in armonia con lo Statuto Sociale Europeo degli Artisti, pensi a un sistema di ammortizzatori sociali e riconosca i diritti e le esigenze dei lavoratori dello spettacolo e del pubblico nel  rispetto della Costituzione.
Per ulteriorio informazioni visitare il sito http://www.100autori.it/

di Tiziana Morganti

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foto di Tiziana Morganti e Lucia Gerbino

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine