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Roma Fiction Fest 2014: Il Bosco

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Roma Fiction Fest 2014: Il Bosco

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Roma Fiction Fest 2014: il Bosco

Roma Fiction Fest 2014: il Bosco

Una serata firmata Taodue quella del 18 settembre al Roma Fiction Fest, ma che, purtroppo, non convince

In una sala Sinopoli gremita di gente (ma più che altro di addetti ai lavori) e in presenza del cast al completo, si è svolta la proiezione della nuova miniserie in 4 puntate prodotta da Taodue, che andrà in onda a fine settembre su Canale 5. Presente in sala anche Pietro Valsecchi, patron della suddetta casa di produzione, il quale ha presentato l’opera, felice di aver realizzato, dopo vent’anni, il sogno di produrre un thriller.

L’idea di raccontare un luogo affascinante e insieme inquietante come il bosco, di trasformare in un set cinematografico la zona proibita delle fiabe, rappresentante perfetto del groviglio di un mondo reale e/o mentale in cui spesso ci si perde, non è banale se si riesce a valorizzare ed esaltare in maniera nuova questo luogo, sfruttando ciò che già inconsciamente simboleggia per ognuno di noi. Sondare il bosco per sondare noi stessi, scoprirne i misteri per sciogliere oscuri legami col passato, un po’ come si propone di fare la protagonista della storia, la psicologa Ferrari (interpretata dalla brava Giulia Michelini), figlia di un facoltoso industriale, la quale torna in Italia dopo i suoi studi all’estero per insegnare psicologia presso l’università del suo paese natìo, ma anche e soprattutto per indagare sulla misteriosa fuga della madre dalla famiglia, avvenuta quando lei era ancora piccola. Tutto questo viene rivelato dalla psicologa stessa… una scelta narrativa diretta, immediata, che ci coglie di sorpresa, forse privando lo spettatore del piacere di scovare, col passare del tempo, i fattori principali del tormento della protagonista.

La musica che fa da sottofondo alla maggior parte delle scene del film è forse l’unico elemento che sottolinea i momenti di tensione, che con fatica si esplicano palesemente nella visione della fiction.

Indubbiamente questo è un prodotto che si inserisce bene nell’insieme di Fiction girate per riempire un palinsesto. Indubbiamente una certa fascia di pubblico lo accoglierà con favore o quantomeno con acquiescenza. Tuttavia a noi sembra mancare qualcosa, quel famigerato “quid” che cambia il passo narrativo e genera, dai vari elementi iniziali di qualità, una trama e uno svolgimento eccellente. E a noi piace continuare a sperare che, prima o poi, si vada in tale direzione, per far tornare a casa le persone con la voglia di accendere la televisione e godere di un evento unico, com’è giusto ed auspicabile che sia.

di Rosa Maria Pazienza