Dopo i Tudors, sentimenti in costume tra adolescenti, lenzuola e glam antico
Maria Stuart, regina di Scozia. Lasciata nella corte del promesso sposo, il Principe Francesco di Francia, con tre dame di compagnia e una torma di squali in gonnella/calzamaglia.
Storia drammatica, torbida, tra sentimenti, vocazioni, egoismi, gelosie, rivalità, diplomazie, sesso a volontà.
Tra Harry Potter, adolescenti hollywoodiani, Borgia anacronistici e Tudors imbellettati, si colloca la cera lacca scapigliata e truccatissima di Reign, nuova fiction romantica e glamour, tragica e inattuale quanto basta, creata da Laurie McCarthy sulla scia del drama in costume, storico-fantasioso e apparentemente scandaloso, certo pruriginoso e ambiguo quanto basta. Presentata in anteprima mondiale al Roma Fiction Fest, la serie vede protagonisti volti noti e modaioli del piccolo schermo: Adelaide Kane (Cora in Teen Wolf), Toby Regbo (un giovane delicato, quanto indecifrabile Albus Silente), il villain Sebastian (il canadese Torrance Coombs, I Tudors).
Appeal adolescenziale dei caratteri e gusto coppoliano per le scenografie, plot ripetuti, risaputi ma annodati, di relazioni pericolose e di sguardi allibiti ma inquietanti, tra tendaggi pesanti e velluti morbidi. Che la scena, o meglio la corte si apra.
di Sarah Panatta