La neonata casa di produzione catanese decide di investire, ben due anni fa, nell’opera prima del talentuoso Gangemi il cui progetto ha aspettato circa sei anni prima di vedere la luce (quando l’ha proposto alla produttrice
Grazia Rendo ha trovato finalmente terreno fertile) e due anni prima del felice incontro con l’avveduta Bolero per ottenere la distribuzione nelle sale. Al centro della storia di “
Una notte blu cobalto” c’è la vita di Dino Malaspina (
Corrado Fortuna), un ragazzo catanese in piena crisi esistenziale, arenato all’università, impantanato nella storia d’amore con Valeria (
Regina Orioli) di cui non riesce ad accettare la fine, incapace di riprendere il controllo sulla sua vita e, in definitiva, di essere felice. Neanche l’affetto sincero dell’amico Francesco (
Vincenzo Crivello) e i consigli della madre preoccupata riescono a farlo uscire dallo stallo. Un giorno, incontra per caso Lucia (
Valentina Carnelutti), una misteriosa presenza destinata a ricomparire nella straordinaria esperienza vissuta da Dino durante l’enigmatica notte di lavoro per la pizzeria “Blu cobalto”. Dopo essersi imbattuto per caso nell’annuncio di lavoro pubblicato sulla vetrina della pizzeria, Dino accetta di consegnare pizze a domicilio per la “Blu cobalto”. La pizzeria è gestita da Turi (un impeccabile ed eccezionale
Alessandro Haber), un improbabile datore di lavoro che si esprime e comunica con Dino attraverso le parole di
Sunzi contenute nel libro “
L‘arte della guerra“. Dino inizia a girare per le vie di Catania entrando, anche se solo per pochi minuti, nel variopinto quadro notturno composto dai clienti “Blu cobalto”, scorgendovi tanta solitudine. Chi ordina una pizza “Blu cobalto” lo fa perché conosce gli effetti dell’ingrediente segreto, i cui benefici saranno compresi da Dino non senza sospetti e riluttanza a credere. La sceneggiatura ha quattro voci,
Daniele Gangemi, Carla Marcialis, Corrado Fortuna,
Regina Orioli, ed è stato interessante scoprire la partecipazione degli attori protagonisti alla creazione della narrazione, contributo questo che ha reso possibile un’animazione più vivida dei personaggi di Dino e Valeria. Come afferma la stessa Orioli, . “
Una notte blu cobalto” si distingue, infatti, per la sua ritrosia a inserirsi in un genere cinematografico di più facile approccio e definizione, creando un ibrido percettivo sospeso tra la concretezza della realtà e la leggerezza della magia. Tra le note (extradiegetiche) di
Giuliano Sangiorgi –
Negramaro, autore della soundtrack “
Blu cobalto” scritta appositamente per il film, e (diegetiche) degli scatenati catanesi Francois e le coccinelle, “
Una notte blu cobalto” è l’eco cinematografico al desiderio di una fuga fantastica sognata da coloro i quali, a occhi aperti, immaginano un epilogo magico in una realtà castrante.
di Francesca Vantaggiato