Dopo Giuda galattica per autostoppisti, Sam Rockwell torna a fare fantascienza. A modo suo

Se con Nepoleon Dynamite avete pensato “Questo regista è un genio”, e con Supernacho avete pensato che “Un capolavoro simile non puoi certo superarlo con facilità”, con Gentlemen Broncos preparatevi a piangere, ridere e urlare dalla gioia.

È uscito venerdì 4 giugno nelle sale cinematografiche italiane il nuovo pargolo di casa Hess, diretto da Jared Hess e scritto dallo stesso regista a quattro mani con la sua signora. Brillante, irriverente, scomodo, Hess ha da sempre realizzato film che raccontassero la società americana in maniera originale, dinamica, innovativa: nessun personaggio ordinario nei suoi film, solo outsider, borderline, sociopatici incalliti incapaci di relazionarsi con il resto del mondo. Disadattati, dunque, ma con una loro umanità. Il protagonista di Gentlemen Broncos, Benjamin, è un adolescente introverso e complicato, con una grande passione, la fantascienza e la letteratura, e un unico grande mito, il suo papà perduto (non è ben chiaro se sia morto o se sia semplicemente fuggito via da una gabbia di matti N.d.R.). È per questo motivo che decide di scrivere un romanzo di fantascienza ispirato alla figura del padre, ed è per questo motivo che la sua bizzarra madre decide di iscriverlo ad un concorso letterario per giovani talenti indetto dal fenomeno letterario fantascientifico del momento, Ronald Chevalier, stralunato autore di improbabili romanzi di (improbabile) successo. Ma il film di Jared Hess si intreccia ad un altro film, nel corso della proiezione: le vicende de I signori del Lievito, il romanzo fantascientifico scritto dal giovane Benjamin, in cui un irriconoscibile Sam Rockwell (uno degli attori più incredibili del panorama cinematografico mondiale) interpreta Bronco, un dubbio eroe fantascientifico alla disperata ricerca del pianeta del Lievito. Immaginate come possa andare a finire… Soprattutto se è Jared Hess a dirigere questo film!

di Luna Saracino