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Glenn Close, una vita con Albert Nobbs

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Glenn Close, una vita con Albert Nobbs

Una delle attrice più quotate di Hollywood racconta la sua passione per la donna che si fece uomo nell’Irlanda del diciannovesimo secolo

La lunga storia d’amore tra Glenn Close e Albert Nobbs dura da ben trent’anni e, a giudicare dal film omonimo distribuito dal 12 febbraio e prodotto dalla stessa interprete dopo 15 anni di attesa, sembra ravvivarsi continuamente sotto la spinta di nuove sfide interpretative. Tutto ha avuto inizio in un pomeriggio del 1982 ad Off Broadway sulle assi del Manathan Theatre Club durante i provini della produzione di  A singular life of Albert Nobbs, ispirato all’opera di George Moore in cui si descrive l’esistenza solitaria di una donna irlandese che, per poter rivendicare il diritto alla proprio indipendenza durante il diciannovesimo secolo, decide di celare la propria femminilità sotto panni maschili e lavorare come maggiordomo in una casa padronale.  A quel tempo la pluripremiata Glenn Close, non potendo certo vantare la fama cinematografica conquistata successivamente grazie a film come “Il grande freddo”, “Attrazione fatale” e “Le relazioni pericolose”, dovette sottostare alla dura selezione dei provini. “Non sono mai stata brava ad affrontare le audizioni – ricorda – e secondo me non lo fui nemmeno in quel caso. Ricordo che entrai e iniziai a leggere il copione ma ad un certo punto decisi di smettere. Dissi che mi stavo annoiando terribilmente e che, molto probabilmente, lo stesso stava accadendo ai miei ascoltatori. Così lascia il teatro e me ne tornai a casa. Quella sera stessa, però, ricevetti la telefonato del mio agente che mi incitava a ritornare. Incredibilmente, quella performance involontaria era stata l’evento più interessante di tutta la giornata. A quel punto realizzai di essere veramente stufa di fallire i provini e di volere disperatamente la parte.”  Una sfida che la vincitrice di ben tre Tony e altrettanti Emmys affrontò con la determinazione tipica del suo percorso professionali e con il prezioso consiglio dell’amico Kevine Kline, che la spinse nelle rassicuranti braccia dell’acting coach Harold Guskin.  Così, grazie alla scelta di abiti più appropriati e alla comprensione di alcuni lati “oscuri” del personaggio, Glen Close riuscì a produrre una prova indimenticabile e a legarsi con un vincolo quasi indissolubile a Mrs Nobbs.  “E’ stato chiaro fin dal primo momento che non avrei mai accantonato il progetto del film – continua l’attrice – Rinunciare ad Albert Nobbs voleva dire disconoscere l’essenza stessa dell’attore e della sua arte. Questo personaggio ha la capacità e la complessità di racchiudere tutto ciò che ho appreso durante i miei studi.  Sto parlando del movimento, della voce e del costume, insomma tutti gli elementi che ci aiutano a dare espressione ad una vita altrimenti silenziosa.”  Diretto da Rodrigo Garzia e scritto dalla stessa Glenn Close, il film vede la partecipazione della  talentuosa Mia Wasikowska edi Jonathan Rhys Meyers.

di Tiziana Morganti