Su Rai Uno dall’opera di Èmile Zola
La nuova fiction di Rai Uno Il Paradiso delle signore, dona una visione della moda riabilitando e nobilitando anche il mondo del lavoro in un certo qual modo, con un susseguirsi degli eventi molto incalzante che cattura l’attenzione con semplicità. Sobrietà, come è nello stile di questo negozio di gran classe, definito però da subito “un posto maledetto”. Eleganza e raffinatezza che però devono andare di pari passo col rigore che qui regna, dove dominano “regole e non opinioni”, da rispettare scrupolosamente. La prima virtù è la cortesia. Ad animarlo sono le commesse, che devono essere “femminili, ma senza ostentazione”. Giovani donne alla ribalta, lottano per l’emancipazione, si troveranno ad affrontare le dure selezioni per entrare in questo mondo, proprio al momento dell’imminente uscita della nuova collezione. Lo scopo è vendere “l’estate d’inverno”. Su questo doppio binario si muove tutta la fiction, per opposti che si conciliano. Se “è nelle emergenze che si vede la vera commessa”, a supervisionare le selezioni è la direttrice, la dott.ssa Clara Mantovani: “leale” (Christiane Filangeri), nonostante sia irremovibile. Lei, però, nasconde un animo dolce al di là delle apparenze. Così come a stupirla sarà l’altra protagonista di questa fiction: Teresa Iorio (Giusy Buscemi); giovane siciliana, che si ritrova a Milano dagli zii per sfuggire a un matrimonio con un uomo che l’ha tradita. Teresa è una vera pasionaria, ribelle, caliente e con una personalità spiccata quanto “fumantina”, appassionata, si scalda facilmente di fronte alle costrizioni e alle ingiustizie, ai soprusi, molto determinata e caparbia, si applica alacremente per riuscire; anche per questo “non sarà mai come le altre”, afferma convinta la Mantovani. Buscemi l’ha ben definita “istintiva, solare e allergica alle convenzioni”, tanto da finire per diventare “la ragazza del sole”. Sin dal suo arrivo a Milano, l’accoglienza e il rapporto sono dei più insoliti: subisce una tentata rapina, rischia poi di essere investita e presto scopre che lo zio viene arrestato. Incrocia da subito la prima delle molte figure maschili presenti nella fiction: Pietro Mori (Giuseppe Zeno), che ha sporto denuncia nei confronti dello zio e che è a capo de “Il paradiso delle signore”. Ai suoi occhi Teresa è subito “una brava ragazza con un caratteraccio”. Infatti non esita a recarsi nel suo ufficio per fargli ritirare la denuncia. Così, ironia della sorte, si trova per caso ad accedere alle selezioni per il reclutamento di nuovo personale. In questa fatalità causale degli eventi, quasi ossimorici, per cui gli antipodi trovano ad incrociare le loro strade inesorabilmente, come la collezione “l’estate d’inverno”, Teresa sarà il personaggio più contrastato di tutti. Sempre controcorrente, diventerà la ragazza del sole perché contesterà il simbolo stesso del negozio: un sole che lei definisce “finto, sempre uguale ad ogni ora del giorno; ma tanto è solo un imbroglio come tutto qui dentro”. Questo sole verrà “cambiato” e reso “mutabile”; come lei condizionerà la storia di questo grande magazzino, che per Mori è la sede del “progresso”, ma anche un sogno, una realtà che crea posti di lavoro. In ciò forse questa fiction in dieci episodi, tratta da un libro scritto da Émile Zola nel 1883, contribuisce a dare una visione nuova, fresca, moderna e più ottimista del mondo del lavoro attuale. Al “Paradiso delle signore” non contano le raccomandazioni, vengono offerte nuove possibilità di assunzioni, un grande magazzino che non è uno squalo che spazza via la concorrenza, annientando i piccoli negozi di quartiere (come quello dello zio di Teresa), ma vive gli stessi problemi. Mori si troverà a dover affrontare il grave problema dell’usura, avendo grosse difficoltà economiche, ma senza volersi sottrarre al suo dovere di pagare lo stipendio ai dipendenti. Offre possibilità di apprendistato, tramite la moda che rende accessibile a tutti. Pertanto il tenere in piedi il “Paradiso” per lui è una scommessa da vincere come vendere la collezione “l’estate d’inverno”. In questo la figura della Contessa, con la partecipazione straordinaria di Valeria Fabrizi, aggiunge un pizzico più sagace: è una cliente speciale che occorre accontentare, sebbene sembri ostile a tutto. L’accezione laburista e proletaria moderna, pur nell’ambientazione della Milano degli anni ’50, aggiunge una sfumatura “quantomeno originale” (come definisce la direttrice Mantovani il tema della Iorio per le selezioni) alla fiction. Teresa incarna una nuova generazione di giovani alla ricerca di un impiego, che rivendica il diritto di essere protagonista assoluto del mondo del lavoro e di poterlo cambiare portando il proprio contributo decisivo.
Non manca, nella peculiarità di contrasti che caratterizzano la serie, il lato romantico e l’essere divisa nuovamente tra due amori. La protagonista, infatti, subisce senz’altro il fascino inevitabile di Mori, che le mostra comunque sempre stima; ma le si avvicina e la seduce il secondo personaggio maschile importante della fiction: Vittorio Conti (Alessandro Tersigni), un giovane e accattivante “pubblicitario rampante”. Chi sceglierà tra i due? Per quale decisione opterà Teresa tra il rimanere fedele alla sua famiglia e a suo zio e l’inserirsi nell’universo de “Il Paradiso delle signore”? Riuscirà Mori a risolvere i gravi problemi economici? Quale futuro attende il grande magazzino di moda? In tutti questi interrogativi sospesi, ritorna incombente dal Sud il padre di Teresa che vuole ricondurla in Sicilia per le nozze organizzate con colui che l’ha tradita. Partire o restare. Innovare e cambiare oppure conservare ed essere tradizionalisti. Rispettare e conformarsi a una volontà esterna o al sentire comune oppure distinguersi? Sembrano queste le vere opzioni offerte, le strade da poter seguire su cui occorre fare una scelta, assumendosene le responsabilità.
Ogni protagonista de “Il Paradiso delle signore” nasconde sogni, ambizioni, frustrazioni, segreti, passioni per vite ed emotività differenti che si incrociano. La moda è viva ed è vita… E fa sognare e sentire in Paradiso, ma dal Paradiso la caduta all’Inferno è incombente, e le minacce e le insidie sono molte.
di Barbara Conti