Peter Jackson torna sul grande schermo con Amabili resti tratto dall’omonimo romanzo di Alice Sebold
“ Io penso al cinema come a una forma d’intrattenimento. Quando realizzo un film con dei forti e chiari elementi fantastici è come se stringessi un patto con il pubblico.
Insieme iniziamo un viaggio lungo due ore all’interno di una realtà immaginaria che deve essere percepita come assolutamente reale. Questo è il compito del cinema, trasportarci in una dimensione diversa dal quotidiano. “ Dopo aver dato forma e corpo al mondo della Terra di mezzo e alle sue molte creature, il premio Oscar Peter Jackson è sicuramente uno tra i registi più accreditati per spiegare i segreti dell’immaginario e i suoi molti utilizzi. Con la saga de Il Signore degli anelli è riuscito a coinvolgere il pubblico in un viaggio in tre tappe al centro del fantastico e dell’irreale, mentre con King Kong ha riportato alla luce una tra le più struggenti favole moderne.
I suoi racconti sono dei fairy tale, delle bugie costruite ad arte cui lo spettatore crede con la cieca fiducia di un bambino “circuito” da elementi tecnici come l’uso costante dell’handycam o l’attento lavoro sul suono celati sotto la coltre di un incantesimo d’immagini. Una magia che Jackson ha cercato di ripetere con The Lovely Bones (Amabili resti), tratto dal romanzo omonimo di Alice Sebold che ha inaspettatamente conquistato l’attenzione del mondo letterario. Dopo una lunga elaborazione mentale iniziata fin dalle riprese de Le Due Torri e una difficile ricerca del volto giusto per interpretare la giovane Susie Solmon, il film ha preso forma conducendo il regista neozelandese verso un territorio narrativo più intimista che si discosta dalla natura fortemente immaginaria del suo cinema. “ Il romanzo della Sebold affronta un tema difficile come l’abuso e l’assassinio di un’adolescente nell’America dei primi anni settanta da parte di un insospettato vicino – spiega Jackson – Un’ atmosfera emotiva che l’autrice ha reso in un modo decisamente forte e netto, mettendo in evidenza altre problematiche come gli interrogativi sull’esistenza di una vita dopo la morte. Ho raccolto la sfida cercando di inserire nelle trame del racconto la fresca ironia di Susie e il grande legame che la tiene emotivamente e fisicamente legata alla sua famiglia. Osservando l’evoluzione del loro dolore ho potuto esplorare anche i diversi aspetti dell’amore che non termina con la semplice scomparsa fisica dell’oggetto del loro affetto.”. Amabili resti racconta la vicenda della fresca e giovane Susie Solomon e della drammatica vicenda di cui è vittima. Uccisa dal suo violentatore a soli quattordici anni, questa ragazzina della Pennsylvania scopre l’esistenza di una vita dopo la vita stessa. Così, intrappolata all’interno di un mondo perfetto dove tutto e luce e armonia, continua a mantenere un dialogo di amorosi sensi con la sua famiglia. Osserva la sorella crescere e diventare una donna, affianca la madre nella sua disperazione e segue il padre guidandolo fino alla scoperta del suo assassino. Mark Wahlberg, Rachel Weisz e Susan Sarandon compongono il nucleo Salmon, mentre la giovane Saoirse Ronan e Stanley Tucci vestono i panni di vittima e carnefice. “ La ricerca di Susie è stata lunga e difficile – ammette Jackson – avevamo già visionato delle attrici americane ma nessuna di loro mi convinceva. Tutte avevano un aspetto e uno stile recitativo estremamente attuale e omologato. Sembravano uscite direttamente dal Disney Channel e non riuscivano a ridarmi l’idea di un’adolescente del 1973. Fortunatamente un amico mi ha fatto visionare una registrazione di Saoirse mentre recitava alcune parti di Espiazione. Fin dall’inizio ho capito di aver finalmente trovato Susie e sono volato a Londra per conoscerla.”.
Altrettanto complesso è stato dare un volto a George Harvey il tranquillo e solitario fabbricante di case di bambole dai bassi istinti predatori. Stanley Tucci è stato contattato da Peter Jackson per ben tre volte prima di accettare il ruolo. “ Quello che metteva in difficoltà Satnley era il rapporto con un personaggio che non gli apparteneva minimamente. Lui è un amorevole padre di tre figli, una persona dal carattere gioviale e sereno ma è anche un grande attore e sapeva perfettamente che avrebbe dovuto calarsi fin nel profondo di quest’uomo per rendermi indietro tutto l’orrore della mente di un assassino. Stanley ha detestato profondamente il suo personaggio. Tutte le sere si faceva la doccia per togliersi di dosso quella sensazione ma ha interpretato il ruolo con intelligenza. Si è calato negli abissi e ha trasmesso benissimo il vuoto dell’anima di George sullo schermo. La sua performance è semplicemente spaventosa.”. Il film sarà in sala da febbraio 2010 distribuito dalla Universal.
di Tiziana Morganti