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Sanità Usa: uguali diritti per le coppie omosessuali

Obama_2Il presidente Obama dispone che i pazienti potranno essere assistiti anche da partner dello stesso sesso

Gli ospedali americani aprono le porte ai partner dei malati omosessuali. È il nuovo provvedimento stabilito dal presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama nell’ambito del più ampio progetto di riforma sanitaria statunitense.

Un altro tassello nel puzzle di rinnovamento e di apertura verso uno stato più libero e democratico.
Si tratta di un importante riconoscimento dei diritti delle coppie gay, spesso negati anche oltreoceano, in un ambito delicato come quello dell’assistenza ospedaliera: sarà il singolo paziente ad indicare nel proprio partner la persona che avrà il diritto di visita oltre che l’incombenza delle decisioni sulla sua salute. Il dipartimento della Sanità e dei Servizi sociali dovrà proibire ogni tipo di discriminazione della coppie omosessuali all’interno degli ospedali che ricevono sovvenzioni federali (sia tramite il programma di assicurazione medica governativa Medicare o tramite Medicaid, sistema federale sanitario che fornisce aiuti alle famiglie con bassi redditi) garantendo che queste abbiano eguali diritti di quelle eterosessuali. Fino ad oggi, infatti, l’accesso alle visite ospedaliere era previsto solo ed esclusivamente per i soggetti aventi con il malato una relazione di parentela ufficiale, i quali dovevano inoltre prendere delle scelte in caso di pericolo di vita. Un ordine esecutivo da tempo richiesto dalle organizzazioni per i diritti dei gay che festeggiano la decisione di Obama : «Purtroppo la discriminazione caratterizza ogni momento della vita delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei transgender, anche quelli di dolore o malattia, quando la vicinanza con le persone che si amano non dovrebbe essere negata a nessuno» spiega Joe Solomense, presidente di Human Rights Campaign.
«Ogni giorno, in tutta l’America, a molti pazienti viene negata la cura dei loro cari, ai gay e lesbiche americane viene vietato di stare accanto ai compagni di una vita» si legge nell’ordine esecutivo di Obama che andrà a garantire a tutti i pazienti il diritto di far rispettare le proprie volontà e alle persone da loro indicate di avere un ruolo attivo nelle decisioni mediche intraprese. Il presidente, appena annunciato il provvedimento, ha telefonato a Janice Langbehn, una donna della Florida a cui non è stato permesso di assistere la compagna, morta tre anni fa, con la quale aveva condiviso ben diciotto anni della sua vita. «Tenere la mano a qualcuno che sta morendo non è un diritto dei gay ma un diritto umano» è stato il suo commento.

di Teresa Gentile

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine