Dal 15 novembre prima tranche di vaccinazioni. Le scuole si apriranno regolarmente

In Italia ha già messo a letto quasi mille persone e con l’arrivo dell’autunno rischia di scatenarsi la psicosi collettiva.

I soggetti più a rischio sono i bambini, specie se al di sotto dei due anni, le donne incinta e i giovani. Stiamo parlando del virus dell’influenza A H1N1 che negli ultimi giorni ha portato un ragazzo 24enne in crisi respiratoria. È ricoverato all’ospedale di Monza e, dopo giorni in cui si temeva per la sua vita, ora i medici giudicano le sue condizioni stazionarie.   L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), nel suo ultimo aggiornamento, riporta 2.185 vittime nel mondo per l’influenza suina. Mentre i paesi nell’emisfero meridionale hanno superato il momento critico, quelli del nord dovranno affrontare una seconda ondata di influenza che ammalerà  una persona su tre.   Mentre le mamme italiane vorrebbero ritardare l’apertura delle scuole per evitare rischi, il Ministero dell’istruzione resta saldo, aggiungendo che saranno chiuse localmente al propagarsi del virus. «In ogni caso il Governo, grazie alla stretta sinergia tra ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, ha elaborato un piano di intervento per fronteggiare possibili evoluzioni della situazione che al momento resta sotto controllo» , rassicura il ministro Maria Stella Gelmini Il ministero della Salute corre ai ripari dalla pandemia: per il 15 novembre sono previste vaccinazioni di massa per almeno il 40% della popolazione, quasi 24 milioni di italiani. La prima tranche è di 8 milioni di dose per le categorie a rischio come i sanitari. Gli altri 16 milioni di dosi del vaccino saranno disponibili a partire dal 31 gennaio e saranno riservate ai giovani fino a 27 anni. Sarà difficile distinguere l’influenza A da un comune malanno di stagione, ma i medici sconsigliano il fai da te. Assumendo il Tamiflu, l’antivirale usato come cura, inappropriatamente si  creerebbero degli episodi di resistenza al farmaco, come  è accaduto ad alcuni pazienti infettati nella zona tra gli Stati Uniti e il Messico. Lo ha reso noto l’Organizzazione panamericana della sanità (Ops).   Nel mondo si ammaleranno 2 miliardi di persone, ma per la maggior parte di loro sarà solo una brutta influenza. Per ora, prima di permettere al panico di dilagare, è importante rispettare delle norme igieniche, come raccomandano i medici: lavarsi spesso le mani, evitare luoghi affollati e, in caso di ambiente a rischio, usare la mascherina.

di Ilaria Eleuteri