È morto ieri il signore della comicità italiana
È morto Raimondo Vianello. Una notizia che non avremmo mai voluto sentire, ma che prima o poi ineluttabilmente avremmo dovuto scrivere.
Inutile ripercorrere ancora una volta la sua vita e i suoi lavori. Di lui rimarranno soprattutto il caro ricordo e la sua incredibile capacità di diventare una persona di famiglia. C’è la sensazione che sia scomparso un amico, un parente, quello simpatico che ti faceva ridere sempre.
Si sorride tra le lacrime a pensare a Tarzàn, a Zorro, al Sanremo in cui congedò Madonna come se fosse una qualsiasi, agli sketch con Tognazzi, alle gag con l’adorata Sandra Mondaini.
C’è stata Casa Vianello, tutti abbiamo riso con quella comicità così british e ci siamo immaginati almeno una volta a letto come Raimondo e Sandra: lui, impassibile, col giornale sportivo e lei, tanto lamentosa da avere gli attacchi isterici alle gambe: “Che barba che noia, che noia che barba”. Una scena semplice, di vita quotidiana, che faceva ridere e ci rincuorava, perché li avvicinava a noi e li rendeva umani.
Un pensiero non può non andare Sandra Mondaini che, sebbene gravemente malata, è stata accanto a Raimondo fino a quando ieri mattina presto è morto. Un amore durato 52 anni che siamo stati a guardare ed ammirare.
Speriamo che gli italiani portino sempre con sé il messaggio che quest’uomo ha lasciato, di un’Italia per bene, divertente ed indimenticabile.
di Roberto Pagliarulo
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