In un mondo perfetto probabilmente sarebbe diventata un medico o un avvocato. In un mondo un po’ meno ideale, Jordan Scott ha deciso di seguire le orme paterne e diventare una regista.

Per ora non possiede né il carisma né il talento di suo padre, Ridley Scott, e non sono previsti successi al botteghino come Alien o film cult come Blade Runner. Fino a oggi Jordan, 31 anni, si è cimentata con qualche spot pubblicitario e un po’ di videoclip. Ma adesso ha deciso di  raccontare una storia tutta sua, evitando le acrobazie tecnologiche di Top Gun e gli effetti speciali di Spy Game di suo zio Tony Scott. D’altronde crescere in una casa in cui tutti sono registi, compresi i suoi fratelli Luke e Jake, deve averla contagiata al punto da farle fare il grande salto di qualità. Al  debutto da regista cinematografica si è potuta permettere di avere al suo fianco la splendida Eva Green ex Bond girl cattiva, nei panni di un’insegnante di tuffi che ammalia un gruppo di  allieve, al punto da sconvolgere le loro vite. “Cracks” basato sul romanzo omonimo di Sheila Kohler, strizza l’occhio al claustrofobico film di Peter Weir “Picnic ad Hanging Rock”, uno dei preferiti di Jordan, come ha dichiarato in un’intervista al magazine W: rapporti di potere, gerarchie più o meno chiare, ossessioni e paure fanno emergere il lato oscuro dell’animo femminile. Questo è cosa succede ad un gruppo di adolescenti senza controllo e senza freni. Il film costato 15 milioni di dollari e girato interamente in Irlanda sarà il banco di prova per Jordan Scott, che dovrà scrollarsi di dosso il ruolo di figlia di papà e dimostrare quanto vale.

di Elisa Carrara