Dal 28 maggio divertente, sfarzoso e schiettamente kitsch. E perché No?
L’apertura del film è la sua premessa vincente: un matrimonio gay in un albergo del Connecticut con Liza Minnelli come ministro di cerimonia, cori da musical e cigni.
Uno sposo in bianco, uno sposo in nero. Gag a profusione e Samantha capace di esibirsi in uno dei suoi “show” con l’unico ragazzo etero della festa. È vero, potrebbe suonare un po’ come la solita solfa, ma perché dovrebbe esserci qualcosa di nuovo in qualcosa che va tanto bene così?
Che il secondo capitolo cinematografico di
Sex and the city, la serie femminile per eccellenza, facesse storcere il naso a qualche critico era prevedibile. Che diventasse oggetto di querelle etiche meno. Ancor di più se al film viene contestato di abusare proprio dei capisaldi della serie da cui deriva.
Forse qualcuno ha dimenticato che
Sex and the city raccontava con molto stile ma non senza qualche volgarità le vite di quattro giovani donne dedite al consumismo, pronte a tutto per il successo e il libertinaggio, ma sempre amiche. E come nella serie anche nel film tutto questo rimane seppur con delle necessarie differenze.
In
Sex and the city 2, le ragazze sono cresciute e sono diventate delle signore (perlomeno d’età): Carrie ha sposato il suo Big, Charlotte è moglie e madre di due pestifere bambine cresciute da una provocante tata maggiorata, Miranda si barcamena tra lavoro e famiglia, mentre l’eterna single Samantha deve fare i conti con l’età che avanza. E allora per svagarsi un po’ perché non approfittare di una vacanza extra lusso ad Abu Dhabhi negli Emirati Arabi, tutto pagato da un ricco sceicco? Era necessaria una fuga da New York, che sta vivendo una crisi economica profonda, per evidenziare come altrove, invece, la cosa non abbia avuto ripercussioni gravi.
È una vacanza da sogno che regala momenti indimenticabili come il giro nel deserto con tacco 12, le performance sessuali di Samantha con un nuovo principe azzurro, crisi e conferme d’amore. Tutto gestito con sobrietà e ironia. Le ragazze si trovano in un paese con una cultura maschilista e sarà proprio Samantha in preda alla menopausa a ribellarsi in maniera forte e incontrollata: e quando una donna è in menopausa può succedere. Nessuno scandalo per questo. È stato semplicemente detto quello che la maggior parte delle donne del mondo pensano, senza freni e senza pudori.
Crediamo che questo film piacerà al pubblico. Se in questo periodo di austerity non volete godere di gag eccessive, posti da sogno, sfarzi, sprechi, abiti stupendi e mal abbinati, mariti perfetti, buoni sentimenti, disinvolture sessuali e quisquiglie femminili, allora Sex and the city 2 non fa per voi. Per tutti coloro ai quali queste cose dovessero interessare non dovrete far altro che rilassarvi e sognare per 145 minuti.
di Roberto Pagliarulo
.
{joomplu:597}{joomplu:593}{joomplu:594}{joomplu:595}{joomplu:596}{joomplu:598}{joomplu:599}{joomplu:600}{joomplu:601}{joomplu:602}{joomplu:603}