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Dopo il Premio Anima, torna Dalla Città Dolente lo spettacolo degli attori-detenuti di Rebibbia

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Dopo il Premio Anima, torna Dalla Città Dolente lo spettacolo degli attori-detenuti di Rebibbia

Fondazione1Sono passati dai testi di Eduardo De Filippo (Natale in casa Cupiello e Napoli Milionaria) alla sfida con il Candelaio di Giordano Bruno, si sono confrontati con le grandi opere di Shakespeare, La tempesta e Amleto, e ora affrontano l’Inferno di Dante. Non avete ancora capito di chi sto parlando?

Si tratta dei detenuti-attori della Compagnia dei Liberi Artisti Associati nata nel 2003 nel carcere di Rebibbia sotto la guida del regista e drammaturgo Fabio Cavalli. Dalla Città Dolente, questo il titolo del loro ultimo lavoro, nasce dal desiderio di approfondire alcuni temi quali la colpa, la pena e la legalità, attraverso le suggestioni stimolate dalla lettura e dalla conoscenza della Divina Commedia.   Già applaudito da migliaia di spettatori, Dalla Città Dolente ha meritato il Premio Anima – Sezione Teatro, consegnato in Campidoglio lo scorso 13 luglio e ora si prepara per una replica straordinaria il 20 novembre alle ore 15,00 presso il Teatro del carcere di Rebibbia, via Majetti, 70 alla presenza del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Presidente Franco Jonta. L’Inferno dei detenuti ha le sembianze di un antico carcere e i suoi Canti sono carichi di orrore e condanna nei confronti delle crudeltà umane, ma anche di indignazione per le vergogne dei potenti e dei loro servi. La società contemporanea si insinua nelle fessure della messinscena riproponendo la sua idea del penitenziario come luogo di espiazione di ogni colpa. Ma la Costituzione e il nuovo Codice Penale si muovono verso nuovi confini che fanno del carcere un luogo in cui è possibile dare una nuova opportunità a chi ha sbagliato, regalandogli la forza di reagire e rinascere. Attraverso la voce degli interpreti che si abbandonano a libere interpretazioni dialettali del capolavoro dantesco, viene raccontata una nuova visone del carcere. Non più inteso soltanto come luogo in cui rinchiudere tutti i peccatori che si sono macchiati di crimini, ma considerato come un percorso nuovo, difficile, poetico ed etico che superando le cadute, le difficoltà e le pene porta verso il riscatto.

Prenotazione obbligatoria entro il 13 novembre
segreteria centro studi e.m.salerno 06 9079216 – 90169196  
laribalta@tiscali.it

di Maria Teresa Pasceri

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