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Polemica nel Regno Unito: I pazienti terminali dovrebbero morire nelle loro case

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Polemica nel Regno Unito: I pazienti terminali dovrebbero morire nelle loro case

eutanasia1Scontro tra il parlamento brotannico e le organizzazioni sanitari per il diritto dei pazienti senza speranza di poter morire in casa

È scontro aperto tra i membri del parlamento e NHS, National Health Service, ossia l’organizzazione che regola il servizio sanitario nel Regno unito.

Il punto focale dello scontro è il diritto per I malati terminali, soprattutto gli anziani, di poter esalare l’ultimo respiro nella quiete rassicurante delle quattro mura domestiche e non in una sterile stanza di ospedale. I parlamentari stanno vagliando l’ipotesi di istituire fondi monetari che permetterebbero ai malati gravi di poter ricevere le cure necessarie a domicilio. Fonti attendibili sottolineano che mezzo milione di persone muoiono ogni anno in Inghilterra, due terzi hanno un’ età maggiore di 75 anni, e secondo i dati la stragrande maggioranza perisce dopo un perodo di malattia cronica irreversibile, come ad esempio il cancro o le malattie cardiovascolari. Il 60% di queste morti, secondo il Times, avviene in ospedale nonostante il fatto che nessuna cura specialistica possa essere efficiente a poter sollevare le sofferenze fisiche dei  pazienti. Molti degli anziani che versano in condizione di salute irreversibili, avendo coscienza della loro situazione diperata, hanno espresso il desiderio di poter tornare nelle loro case e poter morire circondati dai propri familiari e amici intimi. La polemica si scatena poiché le associazioni richiedono alla NHS di poter dimettere queste persone dalle strutture ospedaliere, e far si che le autorità incrementino la disponibilità dei servizi sanitari a domicilio per le cure atte ad alleviare i dolori fisici dei malati. Il NHS, per voce di un manager, si dice pronto ad accoglierele le richieste dei pazienti. Secondo il portavoce, le persone devono poter scegliere dove poter morire avendo gli stessi diritti di cura, sia che si decida di rimanere in ospedale, sia che si opti per la degenza nella propria abitazione. I costi del servizio domiciliario di cura  si scontrano in questo periodo con la crisi finanziaria, che ha costretto il governo inglese a ridurre spese per poter controbilanciare la crisi. Il bilancio dello stato sembra infatti essere, secondo gli esperti di politica e finanza, “traballante”, e assumere nuovo personale medico, dare loro il giusto training per l’assistenza ai malati terminali nelle loro case, sembra incidere come una spada di Damocle sui fragili equilibri finanziari inglesi. In questo periodo infatti si nota come I servizi sociali stiano “facendo I conti” con i tagli dettati dalla politica. Il problema però resta, e la voce dei pazienti si indigna per quello che ormai in molti chiamano “il diritto di poter scegliere dove morire”. In ospedale non c’è privacy, le persone, soprattutto anziane si sentono abbandonate e scarsa attenzione da parte degli infermieri che, secondo molti parenti di pazienti deceduti in ospedale, non sanno capire quando il malato sta per morire.
I pazienti chiendono rispetto per le loro scelte, questo però si scontra con la dura crisi finaziaria che i parlamentari dovranno valutare con estrema attenzione.

di Valeria Marchetti

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine