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European Carnage Tour: Slayer + Megadeth. L'evento memorabile

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European Carnage Tour: Slayer + Megadeth. L'evento memorabile

slayer-megadeth-romaIl trash metal non è mai stato così violento (ma neanche così emozionante)


Non è mai troppo facile trovare le parole giuste per descrivere una giornata emozionante. Spesso è difficile riuscire a comporre una singola frase di senso compiuto, perché tutto è così forte, intenso, indescrivibile, che quasi trasferirlo su carta lo sminuirebbe, seppur involontariamente.

Ma ci proveremo ugualmente, cercando di rievocare, in qualche maniera, quella che è stata una delle serata più incredibili della storia del metal.

A Roma fa caldo. Sono quasi le 20.30 e l’arena dell’Atlantico si riempie di gente di ogni forma, dimensione, ma soprattutto età ed estrazione sociale: è incredibile come gli Slayer e i Megadeth siano il collante ideale per un pubblico così variegato. Eppure è assolutamente così, al punto da avere la netta sensazione che, almeno per una notte, tutto sia concesso, tutto sia possibile. Perfino realizzare i propri sogni, un po’ come quello di vedere gli Slayer e i Megadeth esibirsi dal vivo. Insieme. Uno dopo l’altro.

Ad aprire le danze i “romantici” Megadeth, metallari dal cuore d’oro che hanno deliziato occhi e orecchie del pubblico dell’Atlantico (seppur con un’acustica non propriamente all’altezza della situazione) con piccoli capolavori come She Wolf, Hangar 18, Symphony of destruction, A tout le monde, Peace Sells e Holy Wars. Peccato per l’acustica, che li ha un po’ danneggiati, merito/colpa di un locale poco adatto a concerti di quella portata, forse, ma anche di una scorretta amplificazione, che ha sminuito le loro incredibili potenzialità, nonostante l’inesorabile tempo che scorre (ma che, ammettiamolo, sembra non averli scalfiti minimamente).

Il pubblico si riscalda, è acceso, fomentato (forse un po’ troppo) e pronto ad esplodere letteralmente con l’arrivo di uno dei gruppi metal più grandi (in ogni senso possibile) della storia della musica: i mitici Slayer (con tanto di quadrupla fila di amplificatori – almeno il doppio rispetto a quelli dei Megadeth). Pochi minuti e Tom Araya e compagni sono sul palco per regalare ai propri fan uno spettacolo indimenticabile, pronti ad infrangere il muro del suono (ed, effettivamente, ci riescono). Canzoni come War Ensemble, Silent Scream, World Painted Blood, South of Heaven, Raining Blood e la famosissima Angel of Death dovrebbero, da sole, bastare a descrivere uno spettacolo come quello a cui questi occhi hanno assistito: un vero e proprio inferno. Sulla terra. Lo testimoniano, purtroppo, le barelle del pronto intervento che ad ogni piè sospeso raccattavano anime ferite dal pogo violento delle prime file.

Le parole non bastano a descrivere un momento così emozionante. Quelli che hanno assistito allo spettacolo si “accontenteranno” del loro fervido ricordo (corredato da qualche ammaccatura qua e là); quelli che, invece, li vedranno esibirsi insieme ad Anthrax e Metallica il 6 Luglio a Milano, beh… spereranno con tutte le loro forze che questi tre mesi passino in fretta. Il più in fretta possibile.

Di Luna Saracino