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“Cia’guagliò”: l’addio a Pino Daniele

Pino DanieleIl ricordo commosso del cantautore napoletano nelle parole di fan e colleghi

È come se la musica stesse cercando di fare l’abitudine alle brutte notizie, che in questo periodo sembrano non finire mai. Ma quella della scomparsa di Pino Daniele, più di altre, lascia increduli al punto di liquidarla come l’ennesima “bufala”.

La stampa aspetta a dare l’annuncio ma sono le parole di Eros Ramazzotti, su Facebook, a fugare i dubbi: «Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo…» Poco dopo arriva la conferma da parte della famiglia: il cantautore napoletano è stato stroncato da un infarto nella notte del 5 Gennaio.

A sentire la sua Napoli era uno di famiglia, che con il suo blues partenopeo aveva reso fieri non solo i suoi conterranei ma l’Italia tutta. Cantante, paroliere, chitarrista, Pino Daniele aveva una caratteristica che manca a tanti artisti di oggi: la riconoscibilità. Una voce, la sua, fuori dai canoni del pop, che stava bene su tutto. A riascoltare i suoi duetti con Luciano Pavarotti, Giorgia, Eric Clapton, e tanti altri, ci si sorprende ancora: Pino Daniele esplorava territori lontani dai suoi senza mai essere invadente, ma lasciando la sua inconfondibile impronta. Solo i grandi artisti ci riescono.

Indimenticabile la sua Napule è, entrata a pieno titolo tra i grandi classici della canzone partenopea, così come Quando, brano scritto per il film Pensavo fosse amore… e invece era un calesse (1991) di Massimo Troisi, al quale Pino Daniele è stato legato da una profonda amicizia. L’attore, scomparso nel 1994, aveva ricambiato il favore scrivendo nel 1993 Che Dio ti benedica canzone che l’amico aveva poi musicato.

Classe 1955, la sua carriera inizia negli anni 70 ed è costellata da album di successo (da Terra mia del 1977 al recente La grande madre) e tanti concerti, con i quali Pino Daniele aveva riempito le piazze. L’ultima esibizione la notte di Capodanno a Courmayeur, per lo speciale L’anno che verrà trasmesso da Rai 1: chi quella sera ha avuto occasione d’incontrarlo, racconta che stava bene.

Nessun privilegio per “Pinuzzo” che è morto come un italiano qualunque: una fitta al cuore nella sua residenza toscana, l’ambulanza che tarda ad arrivare e i familiari che decidono di portarlo in macchina al Sant’Eugenio di Roma, dove i medici non riusciranno a salvarlo. A poche ore dalla sua scomparsa, davanti all’ospedale arrivano i suoi fan che intonano Je so’ pazzo, la canzone che farà sapere un commosso Vasco Rossi: «Avrei voluto scrivere io.»

Pino Daniele lascia cinque figli: Napoli resta amareggiata dopo il primo annuncio dei suoi congiunti di celebrare i funerali oggi al Santuario del Divino Amore di Roma, luogo in cui i suoi figli sono cresciuti. Ma è dell’ultim’ora la decisione della famiglia di far svolgere una seconda cerimonia proprio nella sua città, presso la Basilica di San Francesco di Paola al Plebiscito. «Siamo contenti.» dicono i fan. «Pino avrebbe voluto essere qui.» Ma la sua Napoli gli ha già dato l’ultimo saluto, il saluto che si darebbe ad un amico e che si legge sui muri: “Cia’guagliò.”

 

di Lucia Gerbino

– video: