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The Sell Out – Macy Gray

Macy Gray

Erano in molti a chiedersi che fine avesse fatto Macy Gray: lei, che con il primo album On How Life Is (1999) aveva venduto 7 milioni di copie in tutto il mondo. Lei che con il singolo I try era balzata in testa alle classifiche, mettendo d’accordo pubblico e critica. La sua strada sembrava ormai in ascesa: con The ID (2001) e The Trouble of Being Myself (2003) fioccano Grammy e MTV Awards e la Gray si conferma una stella di prima grandezza del panorama soul/r&b. Ma, sarà quella sua voce “grezza” che a tanti piace ma ad altri no, o uno star system sempre più attento all’apparenza e che quindi, oltre al talento, preferisce premiare il sex-appeal delle colleghe Beyoncé e Alicia Keys, fatto sta che il suo album Big, del 2007, si rivela un autentico fiasco.

Da quel momento in poi un lungo silenzio e, di Macy Gray, nessuna traccia. Non molto tempo fa, l’artista, aveva fatto sapere: Ho pensato che forse avrei dovuto fare quello che fanno tutti: ingaggiare i migliori produttori, gli autori più bravi, e fare un disco furbo. Ho tentato, ma nessuno di loro mi ha mai richiamata”. Così la cantante si è ritirata in uno studio di Los Angeles, di proprietà di un suo amico, in attesa del dono dell’ispirazione. E dopo tre anni di attesa, eccolo: The Sellout. Sin dalle prime note vi renderete conto che con quest’album, Macy Gray, vuole riscattarsi. Forse non è esattamente il “disco furbo” a cui aveva pensato qualche anno fa, ma è sicuramente un disco che punta a scalare classifiche: la title-track, che apre il cd, è un accorato appello a un amore perduto, un racconto in chiave r&b, con un ritmo martellante che ricorda i pezzi di Akon e Usher. Anche Still Hurts segue la stessa linea mentre, con Lately, il groove pop si mescola con le sonorità dance anni ’70. Merita una segnalazione speciale la traccia più rock dell’album, realizzata insieme ai Velvet Revolver: Kissed It. Per metà figlia dei T-Rex, per metà pezzo corale alla Joan Jett, la chitarra di Slash rende il brano una vera bomba. Con Beauty in the World, primo singolo estratto dall’album, si entra in un’altra dimensione: pezzo spensierato e tamburellante che ricorda la prima Nelly Furtado, la canzone ha tutte le carte in regola per diventare una delle hit dell’estate. Ma di parallelismi se ne possono fare ancora: That Man è soul music con un pizzico di funk nello stile di James Brown, mentre Stalker vi ricorderà Prince. Insomma in The Sellout, vi sarà difficile non trovare qualcosa che vi piaccia perché ce n’è per tutti i gusti: generi diversi miscelati sapientemente, che non mettono mai in discussione la coerenza e l’omogeneità di un album che sicuramente verrà premiato dal pubblico. E non potrebbe essere altrimenti, visti i nomi che hanno lavorato “dietro le quinte”: non solo Slash, Duff McKagan e Matt Sorum (Velvet Revolver/Guns ‘n’ Roses) ma anche Bobby Brown, Kaz James (dei Bodyrockers) e, punta di diamante, Manny Marroquin in fase di missaggio (Grammy Award dietro ai grandi successi di Lady GaGa, Rihanna e Alicia Keys tra i tanti). Applausi “a scena aperta” per Macy Gray: The Sellout è un’ottima prova di un’artista che ha scelto di puntare alle vendite, senza tradire se stessa.

 

di Lucia Gerbino

 

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine