“101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti una volta nella vita”: una divertente e illuminante carrellata di piccole e grandi bugie che, ripetute cento volte, sono divenute verità
Alzi la mano chi non ha mai ricevuto un’e-mail con la promessa di ricevere 100 euro semplicemente inoltrando il messaggio a un certo numero di persone.
O chi non ha mai sentito parlare del fantomatico ”ingrediente segreto” della Coca Cola.
Sono solo due esempi delle numerose “bufale”, spacciate puntualmente per storie vere, a cui almeno una volta nella vita abbiamo creduto non per razionale convincimento, ma per una serie di ragioni più o meno valide.
Severino Colombo, giornalista del Corriere della Sera, ne ha raccolte 101, in un divertente e inventario presente da gennaio in libreria. Per ognuna di queste improbabili verità, l’autore indaga origini, variazioni sul tema, motivi di successo presso il pubblico, con una narrazione fluida e arguta, a metà strada tra la spiegazione sociologica e il manuale di genere comico.
In un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è praticamente illimitato e in cui si moltiplicano gli spazi di approfondimento culturale, il numero e l’incidenza dei falsi dovrebbero essere sempre più irrilevanti. E invece i giornali alimentano miriadi di “bufale”, gli stessi storici e scienziati cadono nella trappola (ricordate il caso delle false teste di Modigliani?). Per non parlare poi del web, dove basta una notizia non verificata o sapientemente lanciata nella rete per creare casi planetari. Scorrendo le pagine del libro, accanto ai classici del genere, come le storie sulla finta morte di Elvis o sul mistero dei cerchi di grano (e tutte le varianti “aliene”), troviamo anche curiosità come la leggenda sul” Gesù giapponese” e analisi su argomenti spinosi, quali il terrorismo biologico e la presunta morte di Bin Laden.
Le ragioni per cui si diffonde una “bufala” sono estremamente eterogenee: paure sociali, puro e semplice marketing, irresistibile attrazione per il complotto o esigenze di consolidamento del potere. Perché il raggio di azione di questi falsi non tocca solo la vita dei singoli, ma lambisce a volte anche la Storia, condizionando campagne politiche, decisioni belliche, cambiamenti culturali. Caso emblematico è quello dei falsi testamenti di capi di Stato, usati per fomentare l’odio per il nemico e delegittimare questo o quel personaggio. Recentemente tornati alla ribalta, per esempio, i cosiddetti Protocolli di Sion, documenti attribuiti a una cospirazione ebraica che avrebbe mirato al predominio sionista del mondo, in realtà prodotti dalla polizia segreta zarista e usati dalla propaganda del Terzo Reich. Umberto Eco ne ha fatto, tra l’altro, materia del suo ultimo best seller Il cimitero di Praga. A dimostrazione che le bufale non sono solo argomento di storielle e credulonerie, ma possono investire anche i “piani alti” della cultura.
Anzi, l’abilità di Colombo nel mescolare alto e basso con disinvoltura, in un libro “facile” e insieme intelligente, fa sorgere un altro dubbio: che la divisione tra cultura popolare e cultura con la c maiuscola non sia, anch’essa, l’ennesima bufala?
“101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti una volta nella vita”
Autore: Severino Colombo
Editore: Newton & Compton
256 pagine circa
€ 9,90
di Angelina Di Fronzo