Spingi la carretta, pesti il sudore che si mescola alla polvere, sputi e bestemmi e spingi e sputi. E sudi. E bestemmi.
Ogni benedetto giorno che dio manda in terra la musica non cambia. Ti arriva nelle orecchie con il sibilo della fresa, quando la sveglia te la dà la fabbrica, o con il carburatore sporco di un vecchio Benelli, rottame a dirti ciò che sei. Ti consumi davanti a una catena di montaggio, pezzi da scartavetrare come abitudini a secco di sentimenti, l’orizzonte chiuso dalle colline ormai frigide e dai silos pieni di segatura. La provincia gela le ferite e ti impedisce di sanguinare. In cambio, ostenti cicatrici grigie e dita maciullate che giocano a briscola, trofei di una battaglia persa ogni giorno eppure incapace di estinguersi. Proprio come te, incapace di darti la morte e la vita, incapace di vincere contro un dio nemico che può tutto e niente e quando fa, fa il male.
Eccolo il segreto di Emanuele Tonon, il miglior esordio letterario di questi tempi avari di buone scritture. Eccola, la dolorosa, quotidiana impotenza che trasuda dalle sue pagine. Nella sua lingua fisica, sporca di sangue e sperma, c’è tutta la fatica del vivere invano, staccando i giorni a morsi e ringhiando contro i padroni. Nella sua esperienza di nordest profondo, di sbronze e di infortuni sul lavoro, di morti e di non nati, c’è tutta la condanna della rabbia inerte, quella consapevole, quella che viene dal fondo.
E in questa lugubre processione di arresi, di reduci di una gioia lontana, di «cartoline quotidiane offese dalla luce», l’unica consolazione sembra essere la parola, la sua. Una parola bestemmia, una parola eresia che infila invocazioni a dio come se fossero testate e apre squarci di una luce così potente che infilza gli occhi fino alle lacrime.
«L’antico rito dice: non guardate negli occhi un uomo felice perché la sua felicità feconda questo mondo. Questo mondo non è l’immagine della felicità. Questo mondo è l’immagine del dolore. Volgete lo sguardo alla fossa, imparate dai cadaveri l’obbedienza».
Emanuele Tonon
Il nemico
Isbn edizioni
112 pagg., 14 euro
di Flavia Vadrucci