A sostenerlo è Guia Soncini, già brillante firma de “Il Foglio”, attualmente in forza a “Io donna”, il magazine femminile del Corriere della Sera, nel suo “Elementi di capitalismo amoroso. Collezione francamente morbosa di uomini scaricabili” (Rizzoli).
Con una scrittura impareggiabile, mix riveduto e corretto tra lo stile di Candace Bushnell, Donna Letizia e Jane Austen, la Soncini ci dimostra la sua teoria, associando a ciascuna tipologia maschile un modello macroeconomico.
Chiaro l’intento pragmatico del lavoro: se si conosce il mercato, con le sue regole, è più difficile prendere una fregatura. Il libro, insomma, vuole essere una guida ai maschi meno convenienti, alle trappole più comuni, alle cattive azioni, di cui ogni donna – anche la più avveduta – inevitabilmente finisce con l’essere vittima almeno una volta nella vita. Questo perché – inutile negarlo – «
gli ideali romantici fanno le stesse immantenibili promesse degli spot delle banche, quelli in cui i funzionari sono tutti amore a prima vista con la correntista e il loro più pressante desiderio è concederci un prestito senza garanzie e con lieto fine assicurato» e perchè «
se un uomo sembra l’investimento su cui puntare tutti i risparmi», poi inevitabilmente «
si rivela un bond argentino».
E allora via col catalogo dei fenotipi maschili più comuni da cui cercare di tenersi alla larga il più possibile.
Qualche esempio di evitandi?
“L’ Alzatore di asticella”, anzitutto. Ovvero colui che, come chi si diletta nello sport del salto in alto, via via alza il livello cui l’asta è posta: solo che in questo caso il record da battere è quello della stronzaggine raggiunta. Ogni volta sembra che sia arrivato a un livello ineguagliabile, abbia superato ogni massimale, che non possa essere più bastardo di così e non possa combinarne una più grossa e invece … l’Alzatore di asticella riesce sempre a stupirci con supereffetti superspeciali. E’un recordman della bastardaggine.
E che dire poi dello “Spacciatore di discorsi amorosi”? Lui ha capito una cosa che il genere maschile ha negli anni disimparato ad apprendere. Le parole non costano niente E allora via con una sequela infinita di bugie. I suoi ti amo, pronunciati con l’afflato e il romanticismo di un impenitente seduttore degli anni di Jane Austen, sono in realtà come quelle confezioni di dieci fermagli che costano un euro e che si rompono al primo utilizzo. Promettono e non mantengono.
Per non parlare, poi, del “Pozzo d’Ingratitudine”, colui cui si sono dedicati tanti anni della propria vita, magari i più fertili, trasformandolo da un imbelle ragazzino in un giovane sicuro e pieno di energie che invece di rimanerti al fianco se ne va da un’altra parte, senza un minimo di correttezza e gratitudine. Per anni ci aveva ammorbato con le sue insicurezze e indecisioni che avevamo pazientemente sopportato solo perché poi si sposasse con la prima che passava.
Rifuggire come la peste anche il “Marito della Fattucchiera”, a parole sempre pronto a lasciare la moglie-strega per noi ma che poi, per una serie infinita di motivi, non lo fa mai.
Un libro da non perdere, intelligente, divertente e ironico, che con un tono scanzonato e leggero dice grandi verità. Una lettura obbligata per tutte le nate negli anni settanta che si ritroveranno in molti dei riferimenti latu senso culturali fatti dall’autrice. Splendida la scrittura.
Guia Soncini
Elementi di capitalismo amoroso. Collezione francamente morbosa di uomini scaricabili.
Rizzoli
pp. 308
€ 17,00
di Rosa Maria Geraci