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Roma Fiction Fest 2011: “Uno studente di Nome Alessandro”

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Roma Fiction Fest 2011: “Uno studente di Nome Alessandro”

Roma Fiction Fest 2011 - Uno studente di nome Alessandro - ©foto di Sarah Panatta

Proiettato al Roma Fiction Fest davanti alle scolaresche il corto-verità di Enzo De Camillis su una delle, troppo giovani, “facce” degli anni di piombo

Una mattina andando a scuola, con i disegni in una mano, i sogni nell’altra. Alessandro, uno sbarazzino, intelligente studente di un Liceo Artistico romano, si prepara inconsapevole ad un sanguinoso appuntamento con la morte. Durante l’ultima rapina della banda para terroristica nera dei NAR, guidata dalla tenace Francesca Mambro uno scontro a fuoco disordinato porta alla tentata strage, un giovanissimo bocconi sul selciato. Per celebrare la ricchezza della vita e la vitalità della memoria storica il regista Enzo De Camillis, ex compagno di classe dello sfortunato Alessandro, ha ideato e girato il corto “Uno studente di Nome Alessandro” (Ita, 14’, prodotto da Sascinema e FiTEL). Proiettato per la stampa e le scuole come evento speciale al Roma Fiction Fest, presso l’Auditorium Parco della Musica, il film è stato salutato con un entusiasmo caloroso, un abbraccio spontaneo, dai tanti ragazzi presenti in sala. Il corto ripercorre rapido, affilato, terreno, affidato ad un cast di uomini “da strada”, a parte la piccola stella Giuseppe Maggio alias Alessandro Caravillani e all’esperta Valentina Cornelutti/Francesca Mambro, gli ultimi minuti del ragazzo e l’ultimo furioso colpo dei NAR. Stigmatizzando senza giudizi la scellerata furia dei criminali come pure l’impotenza della polizia, il film mette a nudo la banalità del male nella quotidianità parallela del povero Alessandro e dei dannati NAR. Nella parola di Francesca, nella voce narrante extra corporea di Alessandro, le ragioni senza ragione di un giorno per caso. Un monito, uno schiaffo, una poesia tardiva, un omaggio schietto, un appello ai lassismi della moralità. L’opera dell’applauditissimo Enzo De Camillis ha voluto sviscerare e riesumare le colpe di una nazione, i rovelli dell’epoca di Piombo per svegliare le coscienze. Stesso messaggio dagli attori, da una della professoresse di Alessandro, dall’amico d’infanzia “Greg” (del duo Lillo&Greg) e dal Presidente dell’Associazione vittime della strage di Bologna, tutti presenti in sala: non scacciamo il passato nell’oblio, pretendiamo verità e rispetto, pretendiamo espiazione e non obliterazione, anche da quei politici muti, registi occulti del terrore, che tanti Alessandro hanno ammazzato.

di Sarah Panatta