Con un ritardo di quasi un anno Harry Potter torna al cinema. Il giovane mago, nato dalla penna di J.K. Rowling, ha dovuto attendere che il suo alter ego Daniel Radcliffe terminasse l’avventura teatrale di Equus per poter partecipare al tour promozionale de Il Principe Mezzosangue.

Mentre a Londra sono già iniziate le riprese dell’ultimo capitolo de I doni della morte, che verrà diviso in due parti, il pubblico di tutto il mondo torna ad immergersi nell’atmosfera un po’ dark e gotica che caratterizza il castello di Hogwarts in attesa che si arrivi alla battaglia finale.  All’indomani dello scontro con i Mangiamorte all’interno del Ministero della Magia terminato con la morte di Sirius Black ed il ritorno di Voldemort, Harry conosce il mistero che ha segnato il suo destino dal giorno della nascita. Una profezia lo indica come il prescelto, destinato ad affrontare “Colui che non deve essere nominato” come suo pari, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive. Privato di un altro surrogato di figura paterna, il giovane Potter si pone sotto l’ala protettrice di Silente, ma l’età dell’indipendenza si avvicina sempre più prepotentemente portando con se il sapore amaro di una sconfitta momentanea e dell’abbandono definitivo. Dopo L’Ordine della Fenice Davide Yates torna alla regia per terminare l’arco evolutivo dell’eroe. In un mondo diviso tra luce ed oscurità dove le scelte fatte in totale autonomia al di fuori di preconcetti morali determinano il valore del singolo, il regista si avventura lungo le insidie di una graduale ma costante perdita di innocenza. Se da una parte il sentimento e l’amore diventano elemento dominante nella vita quotidiana di Hogwarts, regalando leggerezza ed un piacevole ritmo da commedia al racconto, dall’altro si fa sempre più prepotente la necessità di una dolorosa evoluzione. E’ giunto il tempo per i “figli” di prendere il posto dei “padri”, di abbandonare la sicurezza di una protezione superiore e di diventare padroni del proprio destino. La debolezza della vecchiaia si fa tangibile anche nella coriacea ed indistruttibile aurea del “giusto” (Silente), mentre all’eroe ( Potter) non rimane che raccogliere l’eredità di un mito caduto. Non ci sono più facili risposte od enigmi svelati, l’attacco definitivo è stato sferrato ed ai ragazzi non rimane che trasformarsi in adulti.

di Tiziana Morganti