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Cappuccetto Rosso Sangue

cappuccettorrossosangueChi ha paura del lupo mannaro? Chi ha paura del cinema contemporaneo?

 

Lei ama lui. Ma i suoi genitori vogliono che sposi l’Altro, più ricco (e anche più bello). Aggiungeteci che Lei è uno dei personaggi più famosi della storia delle favole di tutto il mondo: va in giro per il bosco col suo cappuccetto rosso per portare i dolci alla nonna. A dirigere il tutto è la regista del primo episodio della Twilight Saga.
Insomma, s’è scomodata la favola di cappuccetto rosso per unire ancora una volta i turbamenti ormonali di un’adolescente che, guarda caso, ha a che fare col soprannaturale (in questo caso siamo dalla parte dei lupi e non dei vampiri). Tanto per non allontanarsi troppo dal ‘classico’, il ruolo dell’anti-lupo è interpretato dal fu vampiro più riuscito al cinema: Gary Oldman.
Confusi? In altre parole…
…Siamo in un paesino sperduto tra le montagne; la gente locale convive pacificamente da anni con un licantropo. Ma questa quiete viene rotta quando il lupo uccide la sorella di Valerie (Amanda Seyfried), la protagonista della storia. Il lupo, in realtà, vorrebbe che lei scappasse con lui. A complicare tutto questo, Valerie ama da sempre il taglialegna Peter, ma i suoi genitori vogliono che sposi Henry.. nonostante questo lei è indecisa sul chi scegliere. Il sacerdote del villaggio decide di chiamare il guru dei cacciatori di licantropi che poi si rivela essere un ingiusto vendicatore (Gary Oldman).
Chiaramente l’intreccio è banale e contiene ben poche sorprese, fino a condurci ad un finale decisamente prevedibile. La storia del licantropo e della ricerca della sua identità dovrebbe essere la parte più avvincente e, alla fine, si rivela essere la parte meno sviluppata e meno interessante del film.  Amanda Seyfried dimostra ancora una volta di riuscire a mascherare il suo volto angelico, per mostrarsi sensuale ed intrigante al contrario di un Gary Oldman che cerca di conferire una certa tragicità al suo personaggio ed, invece, scade nel grottesco.

Catherine Hardwicke prova a raccontare una storia horror, cercando di accontentare le adolescenti accanite fan del genere vampiri-licantropi, unendo il tutto al melò e cercando anche una morale. Quello che ne esce fuori è, ancora una volta, un pastrocchio indefinibile che fa quasi rimpiagere il suo Twilight. E questo dice tutto.

 

di Francesca Casella

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine