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Source Code è il prossimo film di Duncan Jones

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Duncan Jones accantona Mute per girare Source Code, annunciando la lavorazione di un altro imminente progetto

Duncan Jones, figlio dell’eclettica rock star David Bowie nonché regista di Moon, sta lavorando all’uscita dell’attesissimo Source Code e già annuncia alla stampa l’idea di girare un nuovo film ambientato nel futuro, di cui però non si conosce ancora il titolo.

Nel 2009 Jones ha dato prova di grande abilità nel trattare in modo autoriale il genere sci-fi realizzando Moon, esempio di fantascienza indipendente, artigianale e (fortunatamente) anacronistica nella tecnologia usata.

Adesso, mentre il pubblico attende con interesse Source Code, Jones ha fornito alcune anticipazioni sul suo prossimo lavoro in un’intervista al magazine We Got This Covered: «Quello che posso dirvi è che il mio prossimo progetto sarà ambientato in una città del futuro, sarà il mio omaggio a Blade Runner, solo un po’ più grande».

Il nuovo film annunciato dal regista andrà probabilmente a sostituire Mute, film fantascientifico a cui già nel 2009 Jones faceva riferimento come suo successivo impegno. Secondo Jones, Mute è in una sorta di limbo da cui, in questo momento, è difficile uscire. «Ho sempre amato la sceneggiatura di Mute e ho sempre pensato fosse un film da realizzare. E’ un thriller fantascientifico che si svolge in una città futurista anche se non c’è una particolare tipologia di tecnologia a cui il mondo fa affidamento». Pare, quindi, che lo stallo in cui versa Mute sia dovuto alla mancanza di una reale necessità narrativa in grado di giustificare l’ambientazione avveniristica.

Intanto, il primo aprile 2011 la Summit Entertainment distribuirà in America Source Code, scritto da Ben Ripley e interpretato da Jake Gyllenhaal, Vera Farmiga, Michelle Monaghan e Jeffrey Wright.

Il Capitano Colter Stevens (Gyllenhaal) si sveglia con le sembianze di uno sconosciuto a bordo del treno su cui è stata collocata una bomba. Scopre di essere parte di una missione governativa sperimentale chiamata ‘Source Code’, finalizzata all’investigazione sugli attentati terroristici. Grazie a questo programma, Stevens riesce ad essere proiettato nel corpo di un’altra persona, vivendo gli ultimi otto minuti della sua vita. In questo modo può rivivere più volte gli ultimi istanti di colui che era sul treno nel momento dell’esplosione e scoprire l’identità dei colpevoli per prevenire i prossimi attentati.

A proposito di Source Code (costato 25 milioni di dollari a dispetto dei 5 spesi per Moon), il pubblico ha avanzato delle somiglianze narrative riferendosi a film come Deja Vu (Tony Scott) e Vantage Point (Pete Travis). Duncan Jones ha, invece, promesso qualcosa di diverso, invitando gli spettatori a seguire il suo film per apprezzarne le differenze.

di Francesca Vantaggiato