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Picasso tra Cubismo e Classicismo

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Picasso tra Cubismo e Classicismo

Alle Scuderie del Quirinale in mostra il periodo 1915-1925 per celebrare i cento anni dal viaggio a Roma dell’artista spagnolo

Grande fervore per l’allestimento della mostra Picasso tra Cubismo e Classicismo, nel centesimo anniversario della visita che l’artista fece nella città eterna nel 1917.

Aperta al pubblico il 22 settembre (fino al 21 gennaio 2018) la personale è curata da Olivier Berggruen, membro del comitato scientifico del Musée Picasso di Parigi, proprietario dell’omonimo museo e figlio dei coniugi Berggruen, noti collezionisti e amici di Picasso.

In mostra circa cento opere provenienti da musei e collezioni private, tra cui Musée Picasso, Centre Pompidou di Parigi, Tate Gallery di Londra, MoMa e Metropolitan Museum di New York, Museum Berggruen di Berlino, Fundació Museu Picasso di Barcellona e il Guggenheim di New York.

Il decennio raccontato nell’allestimento, a cura dell’architetto Annabelle Selldor, documenta le influenze che l’esperienza italiana ha avuto sull’artista, che all’epoca aveva 36 anni.

Mentre la Prima Guerra Mondiale infuriava in Europa, Picasso insieme a Jean Cocteau, progettava le scenografie per il balletto Parade (di cui è esposto il grande sipario a Palazzo Barberini) in programma a Roma con la famosissima compagnia Balletti russi di Sergej Pavlovič Djagilev.

Nella Capitale l’artista, che insieme a George Braque e Juan Gris pochi anni prima diede vita al cubismo, ha modo di conoscere l’arte classica, le influenze della cultura popolare e della commedia dell’arte, il movimento futurista e in generale il lascito culturale che la cultura greco-romana ha avuto sui movimenti artistici italiani.

In poche settimane di permanenza l’artista riuscì a visitare Pompei, dai cui affreschi trasse grande ispirazione, Napoli, Firenze e Milano.

Così le pennellate di Picasso da geometriche, rigide e allo stesso tempo indefinite diventano più morbide, dipingendo donne dalle forme generose (Deux femmes courant sur la plage, 1922), malinconici Arlecchino (Arlequin au miroir 1923), giovani e paesaggi misteriosi (La Flûte de Pan 1923).

Cruciale nel periodo italiano anche l’incontro con Ol’ga Khochlova, ballerina della compagnia Balletti Russi di cui Picasso si innamorò e sposò un anno dopo. Un periodo importantissimo nella vita dell’artista, che amava ricerca e sperimentazione nella pittura.

L’allestimento celebra questi mesi di permanenza in Italia con una serie di tele, prevalentemente ad olio, bozzetti, cartoline, oggetti e si sofferma sulle sperimentazioni che Picasso amava compiere con stili e generi diversi, tra cui il teatro, molto presente nell’allestimento. A Palazzo Barberini è esposto, sempre nell’ambito della mostra, il grande telone che rappresenta il sipario in Parade, un’enorme tela (17×11) custodita al Centre Georges Pompidou di Parigi e per la prima volta mostrata a Roma.

Picasso tra Cubismo e Classicismo si inserisce nel progetto “Picasso-Méditerranée”, un ciclo di eventi programmati per il biennio 2017-2019 che legano l’artista spagnolo al Mediterraneo. Una manifestazione che si pone l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio culturale e diffondere le opere di Picasso creando una rete fatta di iniziative culturali ed esposizioni.

 

 

Picasso tra Cubismo e Classicismo

22 Settembre 2017 – 21 Gennaio 2018

SCUDERIE DEL QUIRINALE
Via XXIV Maggio 16 – 00187 ROMA
Telefono: +39 06 81100256
E-mail: info@scuderiequirinale.it