Non c’è posto per le ragazze incinte nei corridoi delle scuole del Regno Unito
Il problema annoso delle gravidanze delle adolescenti nel Regno Unito balza sulle prime pagine dei quotidiani.
La preoccupazione posta in essere dalle associazioni che tutelano le giovanissime ragazze madri si dirige verso il loro futuro lavorativo.
Bernardos, un’associazione no profit che tutela bambini e madri, denuncia il fatto che moltissime adolescenti rimaste incinta durante la scuola dell’obbligo, sono costrette a rinunciare agli studi e ai loro sogni di carriera a causa della gravidanza. Una vita la loro che si dirgerà inevitabilmente verso stipendi miseri ed occupazioni non qualificate. Secondo le statistiche rilevate nel 2008 dall’Istituto Department for Work and Pensions, ossia il dipartimento che registra i trend del lavoro e delle pensioni, il 70% delle giovani madri lasciano gli studi rimanendo in una condizione svantaggiata rispetto alle coetanee. Il parlamento britannico sta seriamente considerando questo problema sociale provando a porre rimendio con una proposta di legge che troverà attuazione nel 2015. La legge che si sta discutendo tra la
Camera dei Lord e la
Camera dei Comuni, riguarda l’obligatorietà scolastica fino alla maggiore età.
Bernardos considera questa legge giusta, ma d’altro canto invoca aiuto per tutte quelle ragazze che oggi stanno affronatando il problema della gravidanza e della scuola contemporaneamente. Molti dei casi che l’associazione ha riportato mettono in chiara evidenza come le giovani incinte siano indirettamete sottoposte a gravi pressioni da parte dei presidi e degli insegnanti affinché abbandonino la scuola. Altre adolescenti in stato interessante hanno sottolineanto il fatto che la scuola dimostra di essere inflessibile ristetto ai loro doveri di madri: non si lasciano ore diponibili all’allatamento e non si giustificano le ragazze assenti per malattie del neonato. Raramente poi, seguendo le dichiarazione dello staff di Bernardos, gli istituti scolastici riescono a creare tutor speciali che insegnino al domicilio delle ragazze madri. Dalle pagine della
BBC online un portavoce di
Bernardos ha dichiarato: “G
li insegnanti spingono le ragazze incinte a lasciare la scuola spiegando loro che stare nei corridoi con altri ragazzi che corrono potrebbe essere nocivo alla gravidanza. Ci sono poi professori che spiegano che la pressione degli esami a cui verranno sottoposte le ragazze potrebbe provocare traumi per il bambino o nascite premature”. La Dottoressa
Jane Evans co-autrice del sito
Bernardos ha dichiarato: “
Nessuno mette in dubbio che le giovani madri rappresentino una sfida per la scuola, ma le teenagers in procinto di partorire o quelle che hanno partorito da poco non dovrebbero essere cacciate dalla scuola”. Evans continua il suo “affondo” dicendo : “
Aiutare e supportare le giovani madri nel proseguimento della loro carriera scolastica permetterà loro di raggiungere una indipendenza economica che si tradurrà in una vita più sicura per loro e per i figli”. La soluzione che propone
Bernardos al problema è la richiesta al governo di fondi atti a pagare lavoratori sociali che possano badare ai neonati avuti dalle studentesse incinte sotto i venti anni. Specificamente,
Bernardos quantifica anche l’ammonatare dei fondi a 175 pounds a settimana (193 euro) per i social workers, ossia i lavoratori sociali. L’associazione no profit che ha sede anche in Scozia ha dichiarato che con i soldi stanziati dal governo scozzese molte delle giovani madri hanno potuto continuare gli studi o gli stages intrapresi prima della gravidanza.
di Valeria Marchetti