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Igiene e profilassi: così a scuola si combatte l’influenza A

carta-igienicaColpisce i giovani sani e anche per loro, fino ai 28 anni di età, sarà prevista una vaccinazione. Stiamo ovviamente parlando del virus N1H1, causa dell’influenza A o “suina” in arrivo a settembre, che rischia di causare una pandemia mondiale, anche se le autorità sanitarie minimizzano.

Con l’apertura delle scuole, le preoccupazioni di genitori e insegnanti si fanno più forti. Se la vicinanza fisica tra i banchi e durante la ricreazione, così come gli starnuti, non posso essere evitati, i baci e gli abbracci sì. Per questo due presidi, rispettivamente del liceo scientifico Newton e del liceo classico Alberelli, entrambi di Roma, hanno deciso di vietare, con il nuovo anno scolastico, i baci e gli abbracci tra gli alunni. Non si tratta di misure “proibizioniste” e gli inadempienti non verranno “sanzionati”, sono semplicemente consigli per limitare il diffondere del contagio. Mario Rusconi, preside del Liceo Newton, spiega in una circolare: «Chiederemo di evitare le effusioni tra i ragazzi, come baci e abbracci, per scongiurare il più possibile il rischio del contagio, È solo una forma di profilassi intelligente». Ma il provvedimento non riguarderà solo i ragazzi, bensì tutto il corpo docente, il personale tecnico e amministrativo e lo stesso preside.
Ovviamente anche le norme igieniche saranno più curate: più sapone e salviette nei bagni, frequente disinfezione dei banchi e arieggiamento delle aule ad ogni cambio d’ora. Per diffondere una corretta profilassi, i docenti di scienze saranno tenuti a rispondere alle domande più frequenti sulla nuova influenza A.
Sarà evitata la promiscuità, come bere dalla stessa lattina o passarsi la sigaretta, concorda la preside del liceo classico, Emilia Marano: «I consigli riguardano anche l’ igiene personale dei ragazzi. Devono curarla e lavarsi spesso le mani. Infatti, abbiamo comprato saponi specifici da mettere in bagno. E abbiamo a disposizione anche prodotti disinfettanti per far pulire ai collaboratori scolastici i banchi ogni giorno». Se si dovesse verificare un caso di influenza A, avverte Emilia Marano: «L’ alunno dovrà essere guarito completamente e l’ ammissione sarà consentita solo in presenza di certificato medico».
Sicuramente, come auspicato anche dal ministro Mariastella Gelmini, anche nelle altre scuole d’Italia verranno messe in atto analoghe misure preventive, senza scatenare la psicosi. Mette in allarme osservare come la scarsa igiene nelle scuole, la mancanza di sapone e carta igienica siano venute alla luce solo ora con l’ “emergenza virus N1H1”. Fanno riflettere le parole del preside Vincenzo Muzi, dell’Istituto Leonardo da Vinci, in via Cavour a Roma: «Metteremo sapone e carta nei bagni e chiederemo ai nostri alunni di portarsi un asciugamano da casa».
Perché prima non c’erano?
di Ilaria Eleuteri
Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine